Grassi e Di Benedetto: veleno per tutti
Dalle registrazioni fatte di nascosto dall’ex direttore attacchi agli agenti, agli ex dirigenti di Itas, ai giudici e ai carabinieri
TRENTO. Sono convinti di aver fatto dell’Itas una compagnia competitiva e di essere i migliori. Dalla registrazioni fatte di nascosto da Ermanno Grassi emerge che Giovanni Di Benedetto e lo stesso Grassi sono già pronti a buttarsi dietro le spalle l’inchiesta penale e le accuse di Alessandra Gnesetti per ripartire con i loro progetti, il primo tra tutti è il trasferimento a Milano dell’Itas. L’unico inconveniente è l’inchiesta penale, ma Di Benedetto ha pensato anche a quello: «Se c’è un rinvio, ti mando a Vienna», dice a Grassi. Per il resto nelle registrazioni depositate in Tribunale da Grassi ce n’è per tutti, dagli agenti, ai vecchi amministratori ai politici e alla solita Gnesetti, fino ai giudici e ai carabinieri accusati di persecuzione nei confronti di Grassi.
18/11/2016
Di Benedetto: Ermanno, io e te dobbiamo essere chiari: tu non pensare di avere un presidente che non cerca in tutti i modi di controbattere le azioni diffamatorie e calunniose della Gnesetti.
Grassi: Non ho mai pensato questo.
Di Benedetto: Quando io ho detto quel giorno, da incazzato che non si..
Di Benedetto: Quando io ho detto “Vai a mare, tu e la Gnesetti, fuori dai coglioni”. Ma vuoi che non abbia un interesse? Un domani, anche se io non c’entro, l’azienda come tale, il direttore è una carica..
Grassi: No, no, questo..
Di Benedetto: … apicale. Un domani il direttore generale è rinviato a giudizio, maa capisci il danno enorme?
Grassi: Sputtana il sistema
Di Benedetto: E non è una dipendente
Grassi: Sputtana il sistema, ho capito...
Di Benedetto: Ho fatto immediatamente l’informativa al collegio.
Grassi: Loro cosa sanno?
Di Benedetto dice di essere stato avvertito dell’inchiesta: «Poi loro mi hanno detto: “Abbiamo avuto segnalazioni, non siamo tenuti a dirglielo, ma glielo diciamo. Faccia un audit e ci tenga informati”».
Di Benedetto: Sanno tutto .
22/11/2016
Di Benedetto: Parliamoci, con franchezza, tra due amici e anche in pieno appoggio.
Grassi: Mi fai una cortesia? Tramite l’avvocato è possibile ? Perché nelle attività giudiziarie che io avevo seguito, non sono così lunghe o così invasive.
Di Benedetto: No, questo a me sembra un...atto voluto di..
Grassi: Come mai?
Di Benedetto: Persecuzione.
Grassi: Come mai? Non è possibile stopparli un attimo? Perché stanno continuano ad andare oltre oltre; che per carità non è che trovino niente. Anche per tutelare me. Perché vanno a indagare adesso, ancora?
25/1/2017
Di Benedetto: Ermanno, io sto lavorando per smorzare le cose.
Grassi: No, lo so, Giovanni lo so.
Di Benedetto: E tu di me fiducia o ce l’hai o non ce l’hai. Perché altrimenti sono io che la perdo nei tuoi confronti, Ermanno.
Grassi: Ma non l’ho mai messo in dubbio.
Di Benedetto: E te l’ho detto. Mi auguro che non ci sia alcun rinvio, perché se capita il rinvio cha cazzo facciamo? Non posso non operare. Ecco perché io sto pensando: ammetti. Guarda ti giuro sui miei figli che io auguro che finisca tutto. Ermanno, guarda, ammetti che il...che non finisce. Non posso agire diversamente. Ci sono altri casi in Italia con direttori mandati via che hanno avuto una grossa agenzia. Ma che cazzo, vai a fare l’agente? Non sta né in cielo né in terra. Parliamoci chiaro, io ti considero una pedina essenziale in un nostro disegno strategico e continuo dentro di me a non dormire la notte per un modo che hai lasciato andare avanti, anche se in modo inconsapevole, le cose con quella delinquente.
Grassi: Lo so.
Poi i due parlano dell’inchiesta e della Gnesetti.
Di Benedetto: Ma siamo sicuro che è stata ore da quell’imbecille?
Grassi: Dei carabinieri?
Di Benedetto: Ermanno, a volte a sospettare ci si azzecca anche.
Grassi: E lui ha più potere dei magistrati secondo te?
Di Benedetto: Il primo errore nella crescita di quella ragazza è stato di Borrelli.
Grassi: Sì, ma lui non se l’aspettava. Ora tiene conto che il Borrelli e Lombardo avevano costruito un sistema, per così dire, familiare.
Di Benedetto: Sì, sì.
Grassi: In senso napoletano o siciliano
Di Benedetto: Facevano quello che volevano eh
Grassi: in senso napoletano o siciliano, nel bene o nel male.
20/3/2017
Di Benedetto: Allora dico, Ermanno vogliamo scrivere...Mi obbligano, sappi, a restare un altro mandato. Guarda che se non sono d’accordo me ne vado, tranquillamente. Perché se mia moglie viene a sapere che io mi candido, io vado in rottura con mia moglie….I più spinti perché io resti sono i delegati, Ermanno, soprattutto quelli di Trento. E poi c’è chi lavora per incrinare i rapporti.
Grassi: Il primo è stato Radice, a suo tempo, se ti ricordi.
Di Benedetto: Certo, Ermanno, certo. Ma sono riuscito a mandarlo fuori dai coglioni.
Grassi: Il tema è che stiamo subendo tutti in questa fase, te l’ho detto. E’ per quello che dico. Sai qual è il problema? Che non ci sono persone carismatiche qui dentro. Perché una volta c’erano un Borrelli, un Lombardo.
Di Benedetto: Vabbè, oggi siamo in testa io e te Ermanno.
Grassi: Appunto se vogliono rompere il cazzo vanno su di me o su di te.
Di Benedetto: Ho capito, ma allora..
Grassi: A te parlano male di me e me parlano male di te. Sai cosa sono venuti a dirmi due mesi fa? Che tu andavi in Ania a fare richieste di curricula per il ruolo di direttore generale.
Di Benedetto: Io? Guarda, su quello che ho di più sacrosanto a questo mondo...Mai una volta.
Grassi: Ma quello era il momento legato alla mia vicenda personale. E allora?
Di Benedetto. Ma nessuno sa niente in Ania. C’era qualche agente che è andato a chiedere da Consoli, ma lui li ha zittiti.
Grassi: Anche gli agenti sono figli di buona donna
Di Benedetto: Gli agenti finché le cose vanno bene sono tutti con Mercedes, con Ferrari. Non solo tu con la Ferrari, anche gli agenti. Barche eccetera. Non trovano più la manna che hanno da noi...E ti vedo impegnato.
Grassi. Ma per forza perché in questo periodo abbiamo le convention.
Di Benedetto: A proposito, bisogna stare attenti agli arei, capita..
Grassi: Ma io vado in treno
Di Benedetto: E no, io ho fissato l’aereo e capita proprio la settimana del vertice europeo. Dopo dobbiamo andare da qualche parte io e te, non allargato a Consoli. Non è ad escludendum di Giuseppe. Siccome non ha esperienza, Ermanno, ed è un generoso lui, alcune cose. Quante volte ho cambiato idea perché tu mi hai detto: No guarda Giovanni. Uno quando è intelligente, cambia idea se deve cambiare. Se io ti dico delle cose e avevi già deciso, cambia, Ermanno. Bisogna che siamo un tutt’uno. Vinciamo? Vinciamo insieme.