Governo, alla fine passa l'emendamento "salva autonomia"

Colpo di scena nelle trattative tra Roma e il Trentino sulla manovra presentata dal governo Monti



TRENTO. Una giornata ad alta tensione sull'asse Trento-Roma. Sul tavolo, l'emendamento "salva autonomia", che nel primo pomeriggio sembrava definitivamente stoppato ma che invece, in serata, è stato dichiarato ammissibile dal governo.

E pensare che le critiche, soprattutto dalla Lega, erano piovute fortissime nel pomeriggio. "Il Governo amico del Trentino fa ancora una giravolta sulla norma salva-Trentino", aveva detto il deputato trentino della Lega Nord, Maurizio Fugatti. "Il problema - sostiene il deputato leghista - è che questo governo di tecnici non consoce le specificità delle autonomie speciali che hanno uno Statuto speciale e le relative norme di attuazione.

Il governo Lega-Berlusconi, che era definito il Governo nemico delle autonomie, questi  emendamenti li ha sempre accettati; il Governo "amico del Trentino" finora dimostra di non conoscere nemmeno lo Statuto di autonomia".

"L'approvazione dell'emendamento che rimanda ad apposita negoziazione le disposizioni finanziarie riguardanti il Trentino, è una notizia da salutare con grande soddisfazione". Ad affermarlo, in una nota, è il capogruppo in Consiglio provinciale a Trento dell'Unione per il Trentino, Giorgio Lunelli.

"Con questo emendamento infatti - aggiunge - vengono ribaditi due principi. Il primo: anche il Trentino è chiamato a partecipare ai sacrifici che tutto il Paese è chiamato ad affrontare per superare la crisi drammatica che stiamo vivendo. Nel contempo, viene riaffermato anche il principio che ogni decisione deve essere frutto di una negoziazione e, nello specifico, di apposite norme di attuazione. Ciò consentirà anche di rimettere in moto tutte le altre disposizioni che da tempo vengono auspicate dalla Provincia Autonoma di Trento".

"Dal giunto di vista politico e istituzionale - conclude Lunelli - viene ribadita anche in questa occasione - davvero importante - la singolare valenza  dell'autonomia speciale e consente di condividere con il governo Monti e con il Parlamento una nuova fase di confronto costruttivo tra l'Autonomia trentina e lo Stato centrale".













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