Gli Usa: "Cermis, la strage fu colpa nostra"

La colpa della strage del Cermis - in cui morirono venti persone - fu tutta dei Marines Usa. L'ammissione è contenuta in un rapporto militare redatto dalle forze armate Usa un mese dopo l'incidente e venuto a galla oggi



TRENTO. La colpa della strage del Cermis fu tutta dei Marines Usa. L'ammissione è contenuta in un rapporto militare redatto dalle forze armate Usa un mese dopo l'incidente. Lo ha rivelato La Stampa, che ha pubblicato oggi - a tredici anni da quella strage in cui morirono 20 persone - estratti del rapporto, firmato dall'allora comandante dei Marines generale Peter Pace.

Pace, futuro capo degli Stati Maggiori Congiunti, ha certificato con la sua firma che "la causa di questa tragedia è che l'equipaggio dei Marines ha volato più basso di quanto non fosse  autorizzato, mettendo a rischio se stesso e gli altri - è precisato nel documento, datato 10 marzo 1998 -. Raccomando che vengano presi i provvedimenti disciplinari e amministrativi appropriati nei confronti dell'equipaggio.... Gli Stati Uniti - si legge ancora nel documento - dovranno pagare tutte le richieste giustificate di risarcimento per la morte e il danno materiale provocato da questo incidente".

L'incidente del Cermis avvenne il 3 febbraio del 1998. Un aereo militare americano EA-6B in volo di addestramento con quattro militari a bordo tranciò i cavi della funivia del Cermis, in Val di Fiemme. Morirono tutti i 20 occupanti della cabinovia: 3 italiani, 7 tedeschi, 5 belgi, 2 polacchi, 2 austriaci e 1 olandese.

Gli Usa ammisero subito le loro responsabilità. In seguito si tennero due processi, davanti a corti militari Usa (come prevede uno specifico trattato della Nato). Nel primo processo, svoltosi in North Carolina, il pilota dell'aereo, Richard Ashby, fu assolto, mentre venne condannato per omicidio colposo il navigatore, Joseph Schweitzer. Nel secondo processo, svoltosi un paio di mesi dopo, vennero entrambi riconosciuti colpevoli e per questo costretti a lasciare le forze armate.

Nel febbraio del 1999 il Senato degli Stati Uniti approvò uno stanziamento di 40 milioni di dollari per i risarcimenti ai familiari delle vittime.













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