Gli studenti occupano l’ex mensa

Al Santa Chiara in azione il collettivo “Refresh”: «Aumentano gli iscritti ma gli spazi sono gli stessi»


di Francesco Barone


TRENTO. Il collettivo studentesco di Refresh ha occupato da ieri mattina la struttura di fronte il Teatro Santa Chiara, per manifestare la propria contrarietà alle politiche comunali e provinciali contro gli studenti universitari, linfa vitale della città di Trento.

Le struttura che ospitava una mensa universitaria, ormai fatiscente all’interno a causa di oltre un lustro di abbandono, era diventata un luogo di ritrovo per tossicodipendenti e talvolta un riparo per i senzatetto che, aumentando giorno dopo giorno, bivaccano per la città.

Il collettivo Refresh è nato l’anno scorso ed è composto da circa una ventina di studenti universitari che, sebbene qualche loro compagno faccia parte del centro sociale Bruno, rivendicano la loro autonomia da quest’ultimo e si dicono «apolitici, seppure con qualche riserva perché antifascisti» dichiara Sofia, un’attivista del collettivo.

L’occupazione, che si pone in continuità con la stessa iniziativa attivata l’anno scorso, terminerà il 10 ottobre in concomitanza con la giornata nazionale di mobilitazione dei collettivi studenteschi. I ragazzi, nell’ottica generale di opposizione alle politiche contro gli studenti, denunciano che a Trento gli universitari aumentano di anno in anno, ma che gli spazi ad essi disponibili non seguono il medesimo aumento, le biblioteche sono sempre strapiene e nella pause pranzo le mense non riescono a garantire a tutti gli studenti la possibilità di pranzare velocemente per poi correre a lezione, semplicemente perché gli spazi non bastano. In questa situazione non è per loro accettabile che una struttura di tali dimensioni, in una zona estremamente comoda perché vicina al centro e che affaccia sul magnifico parco Santa Chiara, sia inutilizzata ed abbandonata quando si potrebbe o riadibire a mensa o utilizzarla come sale studio e luogo di incontro per gli studenti.

«A nulla serve- continua Sofia- che Trento ci garantisca una buona didattica se poi non è una città da vivere», sia per i servizi insufficienti, sia perché sembra aver dichiarato guerra ai giovani impedendo loro di vivere la città di notte con limiti di orario decisamente troppo restrittivi. Un’ultima riflessione viene fatta dagli studenti sulla sordità delle istituzioni, in quanto nessun rappresentante politico né l’anno scorso, né quest’anno ha prestato ascolto agli studenti, al punto che nel 2013 - asseriscono - il sindaco Andreatta, nonostante sia stato invitato, non ha degnato della minima attenzione la manifestazione e non si è presentato.

Nel primo pomeriggio, mentre ancora gli studenti ripulivano la struttura ed eliminavano i detriti dall’interno dello stabile, è giunto all’edificio occupato Ezio Casagranda, già esponente provinciale di Rifondazione Comunista, che ha mostrato grande simpatia per i manifestanti, rimanendo un po’ nei pressi della “Taz”, la zona temporaneamente occupata.













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