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Gli rifiuta il passaggio e lui lo rapina

È accaduto mercoledì poco prima di mezzogiorno a un passo dal tribunale. Vittima un motociclista diciottenne trentino



TRENTO. Rapinato in pieno giorno a un passo dal tribunale. Come “ritorsione” per non avere dato un passaggio in moto a uno sconosciuto. È accaduto mercoledì in via San Francesco d'Assisi: mancava una ventina di minuti al mezzogiorno quando un diciottenne trentino, che si trovava in un parcheggio per motociclette nei pressi della fermata dell’autobus, è stato avvicinato da Cristian Aurelian Dorr, 27enne originario della Romania senza fissa dimora. 

“Portami subito a Gardolo!”: le sue parole sono suonate come un ordine. Lo straniero, che sarebbe stato alterato dall’alcol, sembrava non avere tempo da perdere, meno che mai per usare la cortesia di chiedere al giovane uno “strappo”. Non c'è da sorprendersi dunque se quest'ultimo abbia risposto con un perentorio “no”, anche perché quell'uomo non lo aveva mai visto prima. Un perfetto sconosciuto comparso all’improvviso che pretendeva da lui di essere accompagnato a qualche chilometro di distanza, quasi si trattasse di un servizio di taxi su due ruote.

Ma il 27enne, che oltre ad essere minaccioso era anche grande e grosso, non l’ha presa bene: con un gesto rapido e vigoroso ha arraffato gli occhiali del ragazzo, un paio di Ray-Ban da sole, che erano appoggiati sul manubrio della moto. Tenendo quelli in mano, ha ripetuto la richiesta con tono imperativo: “Portami a Gardolo!”. Ottenendo un identico rifiuto: il diciottenne non aveva nessuna intenzione di accondiscendere alle sue pretese. È stato a quel punto che lo straniero ha alzato la voce: “Vuoi che ti picchi? Vuoi che ti spacchi la moto?”, gli ha intimato. Poi, forse capendo che non avrebbe ottenuto nulla, ha alzato i tacchi e si è allontanato, a piedi.

Il ragazzo lo ha seguito con gli occhi e visto salire sull’autobus numero 8, diretto verso Trento Nord. Intanto ha composto il 113 per denunciare l’accaduto. Alla polizia ha fornito la descrizione dell’individuo: alto sul metro e 80, robusto, capelli corti, maglietta bianca e pantaloncini corti di jeans.

Gli agenti della volante hanno intercettato l’autobus in via Brennero: dello straniero però non c’era traccia. Evidentemente era già sceso, ma non doveva essere lontano. Le ricerche, infatti, non sono durate molto: un uomo corrispondente alla descrizione si aggirava nei pressi della concessionaria della Harley Davidson. Portava un paio di Ray-Ban.

Gli uomini della volante lo hanno fermato: era senza documenti e lo hanno fatto salire sulla pantera per portarlo in questura. È qui che il diciottenne, che si era presentato per sporgere querela, lo ha casualmente incrociato, riconoscendo con certezza l’uomo che lo aveva rapinato.

Cristian Aurelian Dorr è stato arrestato e alla fine a Gardolo ci è arrivato davvero, ma al carcere di Spini. Ieri mattina l’udienza di convalida, in tribunale, a Trento. Due i capi di imputazione: violenza privata e rapina, con l’aggravante dei precedenti specifici.

Lo straniero ha optato per il patteggiamento, che sarà perfezionato tuttavia in un’udienza successiva.

(l.m.)













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