Gioiello futurista  di Angiolo Mazzoni con opere di Depero

TRENTO. Un edificio quello delle Poste, eretto a quindici anni dall’annessione del Trentino all’Italia con quell’intonaco che affiora dal marrone attuale, di colore azzurro Savoia, per omaggiare il...



TRENTO. Un edificio quello delle Poste, eretto a quindici anni dall’annessione del Trentino all’Italia con quell’intonaco che affiora dal marrone attuale, di colore azzurro Savoia, per omaggiare il nuovo regno. In quell'area, prima occupata dal rinascimentale Palazzo a Prato, c’era un ex zuccherificio, distrutto da un incendio il 13 dicembre 1845, e sostituito poi da un palazzo postale, in stile impero, ad opera di Friedrich Setz. Il palazzo disegnato da Angiolo Mazzoni in tutti i particolari, offriva una sorprendente sequenza cromatica con uffici di varie colori e le vetrate di Depero, andate distrutte (forse) per l’alluvione del ’66 e sostituite da vetrate anonime.













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