Gilmozzi: «Per l’ex Atesina era l’ ultima occasione»
Dopo il vertice tra le due giunte. L’assessore comunale ai lavori pubblici fa il punto: «Quel progetto era atteso da tanto tempo ed il finanziamento va speso entro quest’anno»
Trento. Un progetto atteso, discusso che ora potrebbe vedere la luce. Quale? Quello della riqualificazione di quel grande spazio ai Solteri che nel passato fu utilizzato come deposito del parco mezzi di quella che allora era l’Atesina. Dal vertice tra le due giunte di venerdì, quella provinciale e quella comunale, il via libera alla sua realizzazione è stato concreto. Probabilmente il solo atto discusso nella splendida cornice di Villa de Mersi che sfocerà a breve in un progetto esecutivo.
Grandi opere in stand by
I maligni fanno notare come fosse improbabile che, alla fine di una legislatura comunale, fosse proprio la giunta Fugatti ad offrire un assist all’amministrazione a trazione Pd del sindaco Andreatta. A Palazzo Thun si era preparata una lista della spesa che conteneva progetti costosi e futuribili (e per la verità alcuni arenati da 20 anni) ed ora saranno esaminati da alcuni gruppi di lavoro costituiti ad hoc a scavalco tra Provincia e Comune: «Guardate che per l’ex Atesina questa era l’ultima chiamata, il, rischio sarebbe stato quello di rimandare a chissà quando Abbiamo a bilancio tre milioni di euro per la riqualificazione di quell’area che andavano spesi entro il 2019. La scadenza era dunque molto ravvicinata e con queste premesse possiamo avere anche un progetto esecutivo in tempi contenuti. Il progetto preliminare era stato approvato nel dicembre 2018 e nel luglio dello stesso anno avevamo cominciato ad accantonare le risorse necessarie per la riqualificazione generale. Quella ci serviva - continua Gilmozzi - era la disponibilità dell’area. Abbiamo chiesto al presidente della Provincia Fugatti che ce la mettesse a disposizione sin da subito, il tutto in vista di quelle che saranno le future permute. In questo modo l’anno prossimo potranno entrare in azione le ruspe».
Ruspe al via tra poco
L’intervento ai Solteri (si parla di area verde, di una piazza e di un’area sportiva) rende parziale giustizia ad una periferia cittadina che, per ammissione sia del sindaco che del governatore, è stata piuttosto dimenticata.
La visione globale
Un aspetto che sottoponiamo ad Alessandro Franceschini, vice presidente dell’ordine degli architetti, osservatore attento delle dinamiche di sviluppo della città: «Per quanto riguarda le periferie non c’è dubbio che rimangano ancora molti nodi da risolvere. La stessa città ha una vetrina come le Albere su cui ci si è concentrati, ma sul resto si è segnato il passo. Una delle intuizioni di Busquets era quella di ricucire le parti di connessione tra la città storica ed il tessuto più moderno, i veri buchi del capoluogo, ma l’idea non si è realizzata. Il progetto dello spagnolo è rimasto sulla carta. L’ingresso nord non è un granchè, sarebbe stato bello ora avere un progetto complessivo di intervento».G.T.