Giardino della rosa: 4.000 visitatori
Ronzone, avvio con il botto. E il sindaco promette: «Con il prossimo anno ci sarà un ricco calendario di eventi»
RONZONE. Quattromila visitatori paganti, una media di un centinaio al giorno (ed un picco di 470 visitatori in una sola giornata), nei primi 40 giorni di apertura del Giardino della rosa di Ronzone. Un risultato che lascia più che soddisfatto il sindaco Stefano Endrizzi.
«Ora ci aspettiamo un calo fisiologico – spiega Endrizzi, che ha fortemente voluto il progetto-rose – il picco di fioritura è passato e qui abbiamo molte rose che fioriscono una sola volta all'anno, mentre un'altra ondata di fioritura ci sarà a cavallo tra agosto e settembre».
Obiettivo raggiunto? «In verità c'è ancora molto da fare, in termini di finiture del giardino ma soprattutto dal punto di vista delle manifestazioni di contorno. Per essere a regime avremmo dovuto posticipare l'apertura al 2013, ma francamente sarebbe stato un peccato non offrire già quest'anno lo spettacolo della fioritura. Con il prossimo anno senz'altro finiremo la cartellonistica e organizzeremo visite guidate per spiegare ai non addetti ai lavori alcuni aspetti legati al giardino e alle sue rose».
C'è già un'idea sulle manifestazioni? «Di sicuro porteremo nel giardino il mercato contadino che oggi si svolge a Ronzone. Poi, certamente, ci saranno eventi musicali e vari corsi. Avremo parecchi mesi per presentarci con una proposta interessante a partire dal 2013». State curando anche l'aspetto commerciale? «C'è un piccolo bookshop che propone anche prodotti locali. Anche questo sta funzionando».
Parliamo di costi: «Al di là dell'investimento iniziale, di cui si è fatta carico la Provincia, il Comune di Ronzone copre il 20 per cento dei costi di manutenzione: la nostra quota è di 15.000 euro. Ci sono quattro operai assunti per sei mesi. Con gli incassi dovremmo coprire il costo del dipendente necessario a gestire la cassa e forse avanzerà anche qualcosa».
Il futuro dovrebbe chiamarsi Fondazione Giardino della rosa: «Questa amministrazione crede molto nel progetto, ma in futuro non è detto che vi sia lo stesso entusiasmo. Da qui l'idea di creare una fondazione nella quale coinvolgere tutte le parti in qualche misura interessate: Comune di Ronzone, ovviamente, Apt valle di Non, Comunità di valle e Fondazione Mach di San Michele, per citarne alcuni. A proposito di Apt – conclude Endrizzi – ci tengo a sottolineare che ha curato tutta la parte promozionale».
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