Gara d’appalto per il Cup, indaga la magistratura

La polizia ieri ha acquisito i documenti all’Azienda sanitaria. Ipotizzati i reati di turbativa d’asta e rivelazione del segreto d’ufficio. Una società indagata



TRENTO. Gli uomini del nucleo di polizia giudiziaria della Procura e della squadra mobile si sono presentati di mattina presto negli uffici dell’Azienda sanitaria, ieri e nella sede di un’azienda informatica trentina. Hanno acquisito tutto il materiale relativo alla gara d’appalto per il servizio Cup dell’Azienda sanitaria. Si tratta di un appalto che vale dai 5 a 6 milioni di euro. Di questi tempi non bruscolini. La gara è in corso e vi partecipano due aziende. Inizialmente, erano in tre, ma una è stata esclusa per mancanza di requisiti. Sulla gara il procuratore della Repubblica Giuseppe Amato ha aperto un’inchiesta per turbativa d’asta e concorso di rivelazione di atti d’ufficio. Sul registro degli indagati è stata iscritta una società e una sua rappresentante.

Tutto ha avuto inizio proprio nella seduta di apertura della procedura per la gara d’appalto. La commissione aggiudicatrice ha notato che la rappresentante della società era in possesso di documenti che non avrebbe dovuto avere. Per questo la Commissione ha fermato la procedura e ha informato i vertici dell’Azienda sanitaria. Questi, a loro volta, hanno informato la Procura della Repubblica. Il procuratore Amato ha aperto a tempo di record un’inchiesta per cercare di stabilire cosa fosse accaduto e se vi siano state effettivamente delle irregolarità. Nei giorni scorsi sono stati sentiti in Procura alcuni esponenti dell’Azienda sanitaria e i componenti della Commissione. Questo perché sono stati ricostruiti nei dettaglio i fatti. Poi, il procuratore ha disposto la perquisizione alla ricerca di documenti relativi alla gara. Il sospetto è che la società avesse prima del dovuto informazioni sull’offerta della concorrente. Naturalmente, si tratta di un ipotesi tutta da dimostrare. L’inchiesta, infatti, è appena all’inizio. Quindi qualsiasi ipotesi deve essere suffragata da elementi concreti. Ieri gli investigatori inviati dal procuratore Amato hanno raccolto i documenti relativi alla gara d’appalto. Successivamente si cercherà di ricostruire quello che è accaduto.

L’inchiesta, tengono a sottolineare gli inquirenti, è partita grazie alla segnalazione dell’Azienda sanitaria e della Provincia che hanno subito bloccato la procedura e presentato un esposto alla Procura. Come, del resto, è accaduto poco tempo fa anche per un’altra inchiesta della Procura di Trento, quella relativa alle presunte irregolarità di bilancio al Centro servizi culturali Santa Chiara.

In questo caso le indagini si preannunciano come complesse. Da scoprire se effettivamente vi fossero dei documenti riservati in mano a chi non li doveva avere.

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