Fusione, la benedizione di Daldoss: «Un esempio»

L’assessore relatore all’incontro con i sindaci di Daone, Bersone e Praso: «La scelta va condivisa, ma è bene farla prima che ce la impongano»



DAONE. «Sono qui per portare la testimonianza di come la Provincia veda con grande favore la fusione dei comuni e percepisca il senso di responsabilità dimostrato dai vostri amministratori nell'affrontare tempi nuovi, guardando al bene delle generazioni future per garantire loro lo stesso standard qualitativo di efficienza dei servizi di cui voi fino ad oggi avete beneficiato». Con queste parole l’assessore provinciale Carlo Daldoss ha esordito mercoledì alla serata promossa dalle amministrazioni di Bersone, Daone e Praso in vista del referendum per la fusione dei tre comuni, il 13 aprile. «Bisogna fare squadra, mettersi assieme e creare massa critica: senza questo - ha proseguito - non si potranno mantenere i livelli di efficacia e di qualità raggiunti in passato». Senza usare mezzi termini Daldoss ha spiegato come le politiche di trasferimento della finanza locale andranno a privilegiare chi farà lo sforzo di stare assieme. Saranno proprio questi processi virtuosi ad essere premiati.

«È importante poter fare le proprie scelte, magari anche discutendo, ma è utile farle prima che arrivi qualcuno a imporle, non tanto a livello legislativo, ma nella realtà dei fatti. Più i Comuni saranno di certe dimensioni - ha aggiunto - più avranno la capacità di rappresentare la propria cittadinanza, anche in seno ad altri organismi, come la Comunità di Valle. Si deve pensare, inoltre che 217 comuni in una realtà come quella trentina ben difficilmente sapranno sopportare l'urto dei tempi attuali». «Voi potete essere un esempio da esportare in questa vallata, in questa comunità, ma anche nell’intero Trentino, non solo per la decisione di avviare il processo di fusione, ma anche per il modo di lavorare che avete adottato», ha inoltre auspicato l’assessore provinciale rivolgendosi al numeroso pubblico presente.

Prima di lui erano stati i sindaci dei tre paesi a dare il benvenuto ai presenti e a spezzare una lancia a favore della fusione. «Confidiamo in un risultato netto e positivo», ha affermato il primo cittadino daonese Ugo Pellizzari, mentre il sindaco di Bersone Lener Bugna ha ribadito l’importanza del referendum non solo per gli amministratori, bensì per l’intera comunità: «Non sarà un percorso facile; per questo non saranno solo le amministrazioni a dover lavorare ma anche i cittadini». Il sindaco di Praso, Roberto Panelatti ha voluto riflettere pubblicamente sulla democrazia partecipata: «Gli amministratori hanno indicato la strada e sono i cittadini a scegliere».

È toccato invece a Ketty Pellizzari, vicesindaco di Daone, esporre lo stato dell'arte del procedimento amministrativo di fusione prospettando ai cittadini la “carta d'identità” del nuovo comune che porterà il nome di Valdaone, avrà sede a Daone, raggrupperà 1211 abitanti, avrà un consiglio di 15 eletti ed una giunta formata dal sindaco e tre assessori. 

Maddalena Pellizzari, assessore di Daone, ha poi sintetizzato i risultati raggiunti dagli otto gruppi di lavoro (comunicazione, politiche sociali e familiari, usi civici, turismo e valorizzazione ambientale, associazionismo, politiche giovanili, personale, rapporti istituzionali) a cui hanno preso parte sindaci, assessori, e consiglieri. A tifare pro fusione anche Mario Tonina, consigliere provinciale giudicariese. «Ho seguito la fusione nelle Esteriori che ha visto la nascita di Comano Terme – ha affermato Tonina – e posso dire che quel percorso è stato positivo».













Scuola & Ricerca

In primo piano