Furti e minacce ai Crm: gli operatori hanno paura 

La denuncia. I sindacati chiedono un intervento del sindaco e della Dolomiti Ambiente «Rubano di tutto e intimidiscono i lavoratori che tentano di opporsi al prelievo di materiali»



Trento. È evidente che a questo punto la situazione sta degenerando, tanto che i rappresentanti sindacali dei lavoratori impegnati nei centri di raccolta dei rifiuti hanno deciso di chiedere con urgenza un incontro al sindaco Andreatta e al responsabile di Dolomiti Ambiente Realis. Il fenomeno per la verità è ben noto e più volte segnalato anche dai cittadini che si recano nei Crm per smaltire del materiale o qualche vecchio elettrodomestico e si vedono “assalire” da personaggi equivoci che letteralmente rubano gli oggetti consegnati: piccoli elettrodomestici, batterie di auto e altre cose. Il problema ulteriore è che lo fanno con aggressività a cui gli operatori non possono rispondere in alcun modo.

«La nostra denuncia - scrivono Roberto Parapietro della Fit Cisl e Giuseppe Di Chiara della Uiltec Uil - non vuole essere riferita in particolar modo alla sfera giuridica, bensì alla spiacevole e preoccupante situazione di totale disagio dei dipendenti che svolgono la propria attività lavorativa nei suddetti centri. È ormai risaputo che da parte di alcuni “soggetti” persiste un prelievo furtivo di materiali conferiti quali materiale elettronico, batterie auto e svariati tipi di elettrodomestici. Nel momento in cui i lavoratori negano a tali persone la possibilità di prelievo (come previsto dalle norme aziendali) vengono intimiditi se non minacciati con modi spregiudicati e comportamenti del tutto spregevoli. Queste persone inoltre dimostrano di essere a conoscenza oltre che dei numeri di targa delle autovetture private dei lavoratori, anche degli indirizzi delle loro abitazioni. Per questo chiediamo un intervento solido e risolutivo da parte degli organi competenti dato che all’azienda è stata segnalata più volte senza alcun esito. Vogliamo evitare che si passi dalle minacce a fatti che possano pregiudicare l’incolumità fisica e psicologica dei dipendenti stessi».













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