Funivia Trento-Bondone l’idea riprende quota 

Fugatti agli albergatori: «Se arrivano finanziamenti privati, la Provincia c’è» Rigotti: «Progetto con ricadute importanti». Ma la prima mossa spetta al Comune


di Andrea Selva


TRENTO. La funivia Trento-Bondone prende quota. Ci ha pensato il governatore Maurizio Fugatti - presente l’altra sera al tavolo degli albergatori di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi - a rilanciare il tema: «Se c’è un progetto serio e la presenza di investitori privati pronti a crederci è possibile avviare una valutazione della portata dell’investimento per un'opera a cui la Provincia sicuramente tiene» ha detto. Al tavolo era presente anche il vice presidente di Trentino Sviluppo, Fulvio Rigotti, che è entrato nei dettagli: « Il progetto richiede un investimento di circa 30 milioni a cui vanno aggiunti 15 milioni di opere correlate» ha detto, evidenziando che comunque non realizzare l'infrastruttura comporterebbe una perdita di competitività e costi notevoli da sostenere in termini urbanistici, sociali ed economici. In particolare Rigotti ha sottolineato che negli ultimi dieci anni le strutture turistiche del Bondone (in particolare a Vaneze) hanno pagato a caro prezzo la mancanza di un collegamento a fune con la città e ha sottolineato che - in base agli studi effettuati da Trentino Sviluppo - ci sono “ottime basi per avviare un dibattito più approfondito su una struttura che avrebbe certamente ripercussioni positive sulla città di Trento».

Fugatti ha parlato di “investitori privati”, mentre Rigotti ha parlato di un’operazione “pubblico-privata”, ma dovrà essere il Comune di Trento (visto che l’opera rientrerebbe interamente sul territorio comunale del capoluogo) a prendere in mano l’operazione per definire, prima di tutto, le questioni urbanistiche. Le domande sono tante, in uno scenario in cui nei mesi scorsi (come ricordiamo nella scheda di approfondimento qui accanto) era stato ipotizzato anche un ascensore in più tronchi per raggiungere la montagna di Trento: quale tipo di impianto sarebbe più funzionale? dove realizzare le stazioni di partenza e di arrivo? dove prevedere le stazioni intermedie? E poi naturalmente la domanda principale: ci sono soggetti privati disposti a credere in questa operazione? e a quali condizioni?

Tra i sostenitori più convinti dell’impianto di risalita dalla città al Bondone c’è il consigliere delegato Dario Maestranzi che già in vista delle elezioni provinciali aveva invitato i candidati a considerare “il grande impianto” come uno dei temi importanti della campagna elettorale. Così non è stato, ma comunque il governatore Fugatti ha garantito che la Provincia c’è. Ora bisognerà capire se (e quanto) c’è anche il Comune.

Ma l’altra sera al tavolo degli albergatori - riunito al Grand Hotel Trento - non si è parlato solo della funivia Trento-Bondone. Per quanto riguarda la sicurezza il presidente Fugatti si è detto convinto che la situazione di piazza Dante stia migliorando: «Ma lavoreremo ancora» ha garantito.

Al centro del dibattito anche la valorizzazione della città di Trento, ricca di proposte culturali che necessiterebbero di spazi per manifestazioni e concerti dai grandi numeri, ma anche il rafforzamento della viabilità (Valdastico compresa). Tra le istanze degli albergatori, soprattutto degli operatori della Valle dei Laghi, anche lo sviluppo delle piste ciclabili e una migliore gestione della viabilità, ad esempio con la riapertura del casello autostradale “Trento centro”, uscita di riferimento per la valle dei Laghi. Il presidente Fugatti ha infine affrontato il tema dell’aeroporto di Verona, per il quale alla Provincia è stato chiesto un aumento di capitale: «Vorremmo avere una ricaduta migliore per il Trentino, ha detto, con migliori collegamenti con la nostra provincia».













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