Fontane, il restauro si fa con lo sponsor
Piazza Duomo, piazza Pasi e piazza Erbe, il Comune cerca privati che finanzino i lavori in cambio di pubblicità all’azienda
TRENTO. L’ultima ad andare a caccia di sponsor era stata la Torre Civica, da poche settimane riaperta al pubblico dopo il lungo restauro. Due le offerte che arrivarono al Comune, vinse l'agenzia Mint di Pergine, con un’offerta di 1.500 euro di canone mensile, 700 euro in più rispetto alla base d'asta fissata da Palazzo Thun. Pubblicità affacciata sulla prestigiosa piazza Duomo in cambio di un concorso del privato alle spese, un milione di euro, per riportare la torre agli antichi fasti.
In tempi di bilanci sempre più magri, l’amministrazione del capoluogo si rivolge ai privati per trovare le risorse necessarie ad interventi su beni pubblici che altrimenti finirebbero in coda alla lista delle urgenze, perché è chiaro che il restyling di una fontana viene dopo un asilo nido, una scuola, una strada da rimettere in sesto, una fognatura da rinnovare. Un paio di anni fa era stato il sindaco Alessandro Andreatta a lanciare un appello ai privati: adottino pezzi di città, parchi, strade, edifici, si facciano carico della manutenzione e ci aiutino a risparmiare. Non ebbe grandi riscontri, se non per la famiglia Lunelli che staccò un assegno per acquistare nuovi libri per la biblioteca comunale, anch’essa vittima dei tagli alla spesa. Più avanti, su questa strada, è la città di Rovereto, che ha già varato le «aiuole sponsorizzate».
Oggi il Comune di Trento ci riprova, questa volta per trovare i soldi per restaurare tre fontane del centro storico: la fontana dell’Aquila in piazza Duomo, che dall’angolo con via Belenzani guarda il più famoso Nettuno, la fontana del Bacchino in piazza Pasi e la Fontana Dei Due Castrati in piazza Erbe.
L’importo di spesa è stato inserito nella variazione di bilancio appena approvata dal consiglio comunale: 48.400 euro. L’amministrazione procederà in quest’ordine: prima i progetti di restauro dei tre monumenti che saranno elaborati dallo staff interno, poi l’acquisizione dell’autorizzazione ai lavori da parte della Soprintendenza ai beni architettonici, quindi la ricerca dello sponsor (attraverso un bando) che procederà all’esecuzione dei lavori che saranno diretti da personale interno al Comune. Allo sponsor sarà richiesto di organizzare e realizzare i lavori di restauro direttamente o attraverso un’impresa idonea e di reperire le risorse necessarie, presentando un apposito piano finanziario. In cambio, l’amministrazione garantirà al privato spazi di visibilità, a partire dall’area del cantiere su cui campeggerà il logo dell’azienda finanziatrice.
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