Fissate le aliquote Imu, ma è caos
Contribuenti nel panico e l'Agenzia delle entrate non è ancora pronta
TRENTO. E ora è il momento del panico. L'Imu sta mandando in fibrillazione Comuni, Caf ma soprattutto i cittadini che, dopo averne sentito parlare per mesi, ora si trovano a dover fare letteralmente i conti con la nuova imposta sugli immobili sostitutiva dell'Ici. E la confusione è totale, basti pensare che l'Agenzia delle entrate non ha ancora attivato i codici per pagare il tributo e in parlamento c'è ancora per strada un emendamento al decreto che potrebbe cambiare ulteriormente le carte in tavola. Mentre i contribuenti sono già impegnati alla compilazione del 730.
Il 31 marzo scadevano i termini per i Comuni per fissare le aliquote. Quasi tutti hanno tenuto il minimo imposto dal decreto Salva Italia. Una delle novità riguarda la reintriduzione dell'imposta per la prima casa (4 per mille con la detrazione fissa di 200 euro più 50 euro per ogni figlio sotto i 26 anni). Sugli altri fabbricati e sui terreni, a parte qualche eccezione, le amministrazioni hanno applicato la minima 7,6 per mille; alcuni sono andati oltre arrivando al 7,8 per mille come Mori, Ala, Lavis, Levico tanto per citare i maggiori. Il minimo anche per i beni rurali: 2 per mille. Ma non è finita qui, perchè in teoria entro settembre i Comuni potrebbero ritoccare ulteriormenete queste aliquote.
Nei municipi è già arrivato chiaro il forte disorientamento dei cittadini. Ora gli uffici sono impegnati a trovare il modo migliore per comunicare le novità ai contribuenti che dovranno pagare la prima rata entro il 18 giugno secondo un calcolo non semplicissimo che tiene conto anche della rivalutaizone degli immobili. Insomma, cambia tutto e i cittadini non sono informati. Qualche municipio sta pensando di fare i calcoli di ciascun proprietario mandando a casa il modulo precompilato, ma rischia di essere un lavoro titanico che non tutti gli uffici sono in grado di fare. Qualche Comune aprirà sportelli ad hoc (Cles), altri si metteranno a disposizione per dare informazioni, lasciando però al singolo il compito di calcolarsi la tariffa.
E i Caf? Molti sono già all'opera per fare i 730 e, con l'occasione, fanno anche i conti dell'Imu. Ma senza poterla pagare. Anzi, chiedendo al contribuente di tornare fra qualche settimana per avere la delega al pagamento. Perchè? Semplice, e paradossale allo stesso tempo: l'Agenzia delle entrate non ha ancora fissato i codici del tributo. Se non bastasse tutto questo, c'è anche di peggio. L'acconto Imu che si deve pagare in giugno in realtà è "approssimativo" (calcolato sulle aliquote minime). La vera stangata sarà invece a dicembre, dove i conti saranno rifatti precisamente, magari inserendo i potenziali nuovi aumenti e saldando con il dovuto conguaglio.
«Noi abbiamo previsto rinforzi per giugno - dice Michele Mariotto, direttore del Caf Acli - ma dovremo attrezzarci soprattutto per dicembre. Certo, siamo in una situazione di indeterminatezza che mette ancora più in difficoltà il cittadino. Già oggi siamo in grado di calcolare l'Imu, ma dobbiamo chiedere al cliente di ritornare fra qualche settimana quando avremo il codice tributo per consegnargli la delega al pagamento. E ancora non è niente, perchè il problema vero scoppierà a dicembre. E' necessaria una forte campagna informativa, perchè siamo abituati all'Ici e non consideriamo che ora si deve pagare anche per la prima casa. Il calcolo in sé non è complicato, ma è importante che il cittadino sappia perchè dovrà pagare molto più di prima».