Fiera e mercatini col segno meno 

L’effetto del “ponte mancato”. In città stimate 75 mila presenze nel weekend contro le 90 mila dell’anno scorso. Grande folla ieri in Bondone Ma la direttrice dell’Apt è comunque molto soddisfatta: «Code tutto il giorno davanti alle casette dell’artigianato e buoni affari per gli espositori» 


Claudio Libera


Trento. Chiamiamolo ancora ponte dell’Immacolata se volete, ma meglio sarebbe “ponte che non c’è”. E la mancata chiusura delle scuole il suo effetto l’ha fatto sentire sulla fiera di Santa Lucia, con un afflusso ridotto di circa il 20%. È la polizia locale ad avere il termometro della situazione: «La giornata di sabato ha fatto registrare molta meno gente delle passate edizioni; ieri il calo c’è stato ma non così accentuato. Dovendo dare delle cifre, se nel 2018 ci sono stati tra gli 85.000 ed i 90 mila arrivi, l’edizione 2019 ha fatto registrare un afflusso di 70-75 mila persone». A parlare il commissario capo Mauro Eccel, impegnato sul campo insieme ai suoi circa 90 uomini.

Ma il mercatino “tiene”

Non ha ancora numeri alla mano invece Elda Verones, direttrice dell’Apt di Trento, che però ha portato a casa impressioni decisamente positive - afferma - dai mercatini di Natale: «Le piazze Fiera e Battisti sono state entrambe piene tutto il giorno: posso dire che siamo in linea con l’anno scorso. Sono stata lì dal mattino e ho visto un afflusso notevole: c’erano le code soprattutto davanti alle casette dell’artigianato e gli espositori erano contenti per le vendite».

Hotel e ristoranti pieni

Hanno lavorato bene anche albergatori ed ristoratori: «C’è stata qualche camera libera fino a venerdì ma si sono riempite tutte tra sabato e domenica. Alcuni hanno anche posticipato il rientro a lunedì, per evitare il traffico. Quanto ai ristoranti c’è stato chi non è riuscito ad accettare clienti fin dopo le 16. Poi il fatto che non ci sia stato il ponte, con le scuole chiuse e le famiglie che si spostano, è innegabile, ma noi siamo molto contenti di come è andata».

Boom in Bondone

Anche sul Monte di Trento - sottolinea Verones - «si è lavorato tantissimo: abbiamo organizzato pure una navetta straordinaria, che non era prevista, proprio in considerazione della presenza di pubblico in città. Non dimentichiamo infine i musei, con Muse e Buonconsiglio molto affollati».

La fiera: 400 bancarelle con discreti affari.

Le bancarelle – hanno confermato al Comando della polizia locale – erano 400 come sabato; gli spuntisti, ambulanti che senza posto fisso attendono di occupare quelli lasciati liberi, sono stati una quindicina; molti sabato erano riusciti ad ottenerlo per due giorni.

“Accontentiamoci” la parola d’ordine

Il sapersi accontentare è diventato un lessico ripetitivo e privo di emozioni ma che rispecchia la realtà. «Un tempo le cose andavano diversamente», dice Lucia, mamma di Walter Demattè, vedova di Bruno, storico ambulante di intimo e maglieria, con licenza dal ’68, lei sulla piazza dal 1972. «Ora bisogna saper far fronte alle difficoltà diversamente, seguendo le mode ma anche le richieste della clientela. Comunque mi pare si vedano molti sacchetti nelle mani della gente...».

I pullman: 50 mezzi, che alle 16 hanno iniziato a ripartire

I veicoli hanno parcheggiato in via Sanseverino, alla Motorizzazione e in via Jedin; alle 11 lungo l’Adige ne sono stati contati 39, scesi a 35 alle 16, tutti comunque già in procinto di partire.

I camper: 140 in tre parcheggi

Dal palazzetto ne sono transitati 100, 20 erano all’ex Zuffo e una ventina in un parcheggio privato nei pressi della città.

Traffico: deviazioni strategiche

I veicoli sono stati indirizzati su via Degasperi e viale Verona per non intasare la tangenziale.













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