Fiera di Passione frenata dal maltempo
Storo, meno bancarelle del previsto. Ad incuriosire i visitatori soprattutto gli spazzacamini pusteresi
STORO. Alla vigilia le bancarelle preannunciate risultavano molte di più. Ieri, però, a Storo gli ambulanti erano meno considerato che di prima mattina perversava il maltempo. A due settimane di distanza dalla Pasqua in occasione della Fiera di Passione le presenze di pubblico sono aumentate solo verso l'ora di pranzo e di pomeriggio.
Lungo la parte storica di paese (Piazze Europa e Unità d'Italia e Vie Battisti, Roma e Garibaldi) di bancarelle se ne contavano una quarantina. A fare la differenza abbigliamento, calzature, il comparto dolciario e alimentare. «Poi un buon successo l'hanno avuto gli spazzacamini pusteresi e della Val d'Isarco che in perfetta uniforme gran galà e con tanto di guanti bianchi ( Manfred Baumgartner e Chirstian Dorfmann) relazionavano su combustibile, caricamento e accensione corretti il cui stand era abbinato al Piano provinciale di tutela della qualità dell'aria gestito dalla agenzia per la protezione e all'ambiente», dice l'assessore comunale Luca Butchiewietz presente con il sindaco Luca Turinelli e i colleghi Angelo Rasi ed Ersilia Ghezzi.
Sino agli anni 1995 – 1996 la “fèra de Pasiù “ si teneva il lunedi successivo alla domenica di Passione. Allora il sindaco Pippo Olimpio Scaglia, sentiti esercenti e operatori, aveva convenuto di anticiparla di un giorno. Da allora il primo appuntamento di stagione con le bancarelle (l'altro coincide con il giorno dei morti, 2 novembre) si tiene di domenica.
Il ragioniere Battista Macani sostiene che il mercato di primavera risulta da sempre sotto tono rispetto a quello autunnale. «Allora - aggiunge il bancario a riposo - la fèra dei Morc, bestiame compreso, si espandeva sino all'imbocco di Via Monsignor Regesburger».
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