Fiemme e Fassa, la disputa su Stradivari
Un albergatore di Pozza: «E' stato da noi». La replica: «Non ci risulta»
FIEMME E FASSA. Qualcuno l'ha definita una bufala, un falso e scorretto furto d'identità, ma l'albergatore di Pozza Ermanno Bernard, gestore dell'hotel Alaska, ci crede eccome, al punto da affiggere e firmare lui stesso un invitante cartello all'imbocco della val Monzoni: Stradivari è stato qui, è la sintesi del messaggio dal titolo "Dove la foresta suona".
L'informazione, stando al cartello verrebbe direttamente dalla Malga Monzoni, ma appena ne accenniamo al direttore dell'Apt fassana, Weiss alza gli occhi al cielo. Come dire: andateglielo a spiegare voi. Il cartello in sostanza ripete quasi pedissequamente ciò che da qualche anno sentiamo dire in val di Fiemme circa le foreste del Lagorai e di Paneveggio: «Una dolce musica potrebbe risuonare nelle orecchie dei turisti che si avventurano in questo bosco. Potrebbero infatti imbattersi negli abeti rossi di risonanza».
La zona insomma "darebbe i natali (sic!) agli alberi tanto amati dal più grande liutaio di tutti i tempi, Antonio Stradivari, che ai primi del Settecento raggiungeva questa zona per scegliere personalmente i ceppi da cui ricavare i suoi preziosi violini". Pensavamo che il "bosco che suona" con gli alberi "donati" a illustri musicisti fosse appannaggio della valle di Fiemme e che i liutai cremonesi, piuttosto che le botteghe di Tesero si fornissero dell'abete fiemmese. Invece no. L'albergatore fassano, che si mette subito sulla difensiva, parla di terreno vulcanico che favorirebbe la perfezione del legno, di geologi che lo confermerebbero, e se la prende con i fassani che non hanno saputo "vendere" questa preziosa informazione. Ma in Fiemme lo scetticismo è pari allo sconcerto. Alla stazione forestale di Paneveggio il comandante Giuliano Zuliani spiega come sia noto che il microclima delle foreste del Lagorai e di Paneveggio favorisca la crescita dei cosiddetti abeti di risonanza, cosa che non accade né nella vicina val Cadino, né nella zona del Primiero e di Falcade: «Non mi risulta nemmeno che ciò accada in val Monzoni» afferma.
A Paneveggio da qualche anno viene allestita in estate una mostra sul legno di risonanza e sull'argomento si sono scritti articoli e libri. Persino un noto pastificio nazionale ha citato nella sua pubblicità il legno di risonanza della valle di Fiemme. Ma dei Monzoni nessuno ne ha mai sentito parlare, tantomeno della presenza di Stradivari, se non il nostro albergatore: «Ma chi l'ha detto che c'è stato in val di Fiemme» contesta Ermanno Bernard quando gli chiediamo dove abbia raccolto questa informazione, quasi che l'impossibilità di dimostrare con certezza la presenza del musicista cremonese in Fiemme, giustifichi il fatto di poterlo adottare ovunque. Intanto resta quel cartello firmato non dall'Apt, ma dallo stesso albergatore.