Festa e porte aperte I cittadini scoprono i palazzi del potere
In Piazza Dante anche i docenti precari per incontrare Rossi Curiosità e interesse: oltre 130 i visitatori a Palazzo Trentini
TRENTO. Un Ugo Rossi dall'atteggiamento informale ha accolto i cittadini che hanno deciso di approfittare della festa dell’autonomia per entrare nei palazzi del potere, alla scoperta delle stanze della politica e anche di opere d'arte esposte spesso mai viste. Il governatore ha parlato seduto alle scrivanie degli impiegati, in ascensore, a fianco dei bambini in versione “amicone”. E' vero che molti erano dei semplici cittadini come Simone, che ha sinceramente ammesso di non avere nessuna domanda da fare e che magari qualcosa gli sarebbe venuta in mente se ci fosse stata l'occasione di una chiacchierata: «Con Monica abbiamo saputo della possibilità di vistare il palazzo della Provincia e l' abbiamo accolta volentieri. Visiteremo tutti i piani con la speranza di trovare qualcosa di interessante». Casuale o meno, ma ad ogni piano c'è un gruppo di insegnanti che vogliono incontrare Rossi non tanto come presidente, quanto come assessore all'Istruzione e tutti hanno qualcosa da contestare. Al piano terra le insegnanti di sostegno precarie che non sono rientrate in quei 54 ruoli assegnati, pur avendo un punteggio maggiore: «Oltre ad un punteggio maggiore, abbiamo frequentato un corso di preparazione che è costato 3 mila euro, abbiamo più esperienza solo che il posto lo hanno preso altri insegnanti, molti dei quali sarà la prima volta che avranno a che fare con dei bambini speciali. In questo caso non si è minimamente pensato a loro, ma nemmeno alle loro famiglie». Al secondo piano gli insegnanti abilitati Tfa delle medie e delle superiori Noemi, Bertoni, Francesca Bartolini, Elia Bombardelli, Claudia Degasperi, Vincenzo Pantelena e Laura Rosani, aspettano sul corridoio il presidente per consegnarli una lettera e chiedere un appuntamento: «Abbiamo capito che attraverso i canali ufficiali non si ottiene nulla e così proviamo col contatto diretto per avere dei chiarimenti anche in una prospettiva di collocamento». Una posizione delicata la loro che non hanno potuto accedere al concorso indetto nel 2012, in quanto allora non avevano concluso il TFA. Alcuni hanno fatto ricorso alla magistratura ottenendo la possibilità di partecipare al concorso, risultando assegnatari di un posto a tempo indeterminato. E così quello che sarebbe dovuto essere una giornata all'insegna delle porte aperte, si è in parte trasformata in un'occasione di confronto su uno dei temi più scottanti, la scuola. Ma il presidente-assessore non ha perso il sorriso, anzi si è dichiarato soddisfatto dell'andamento di una giornata voluta per avvicinare la gente, facendole vedere le stanze del potere provinciale. C'era chi si chiedeva: “ma i ne bega ?” prima di entrare in un ufficio, ma poi passava la soglia.
Un successo anche le Porte aperte anche in via Manci a palazzo Trentini, sede del consiglio provinciale, dove sono state 136 le persone di tutte le età e non solo turisti, che hanno approfittato dell'iniziativa e visitato le preziose stanze, accolti nel pomeriggio dal presidente e dal vicepresidente del consiglio Bruno Dorigatti e Walter Viola.