Ferrazza, il sottosegretario che non t’aspetti

Il sindaco del piccolo centro “brucia” anche Dellai agli affari regionali. «Non mi dimetterò, lavorerò il doppio»


di Ettore Zini


BOCENAGO. Nella lista di ministri e sottosegretari del nuovo governo c’è anche un trentino. L’unico che, inaspettatamente, è riuscito ad entrare nella stanza dei bottoni. Non c’è riuscito l’ex governatore Dellai, ma Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, piccolo centro della val Rendena di 406 anime, si. Il primo ad essere meravigliato è proprio lui. Non si aspettava da neofita della politica nazionale un balzo così importante. E soprattutto repentino che, dal Municipio di un piccolo centro, lo catapulta a Palazzo Chigi, dove già ieri sera era atteso per giurare sulla Costituzione. Walter Ferrazza, classe 1974, primo cittadino di Bocenago dal 2010 quando aveva candidato nella lista Insieme per Bocenago, è il nuovo sottosegretario agli Affari regionali del governo Letta. In regione c’è solo un altro nome che entra a far parte della squadra di sottosegretari del nuovo esecutivo. Si tratta di Micaela Biancofiore, fedelissima di Berlusconi, diventata sottosegretario alle Pari opportunità. Ma dalla provincia di Trento quello di Ferrazza è l’unico nome uscito dal cilindro dei 40 sottosegretari che dovranno rimboccarsi le maniche per portare l’Italia fuori dalle secche della crisi economica e politica. Era candidato per il Mir, i Moderati in Rivoluzione di Samorì. E tutto si aspettava, tranne di dover fare le valigie per Roma. Samorì gliene aveva parlato? Gli chiediamo a bruciapelo. «Si, ma solo negli ultimi giorni». La notizia, però, è arrivata come un fulmine a ciel sereno direttamente da Roma verso le 11,30 di sera. «Ero con la mia fidanzata quando la telefonata di un funzionario del ministero mi ha comunicato che il mio nome era tra quello dei nuovi sottosegretari. Inutile dire che sono rimasto di stucco, che ho fatto fatica a realizzare. Poi è stato tutto un susseguirsi di telefonate, di complimenti, di congratulazioni”. Il nuovo sottosegretario lo abbiamo atteso per più di due ore fuori dal municipio di Bocenago.

Alle 7,30 si era incontrato con alcuni membri della sua amministrazione proprio nel palazzo Municipale, un’austera costruzione lungo la strada principale del paese. Lì ha ricevuto le prime congratulazioni dei suoi più stretti collaboratori. Poi, nonostante l’emozione ha voluto rispettare gli usuali impegni di lavoro. Aveva un importante impegno a Tione. E non ha voluto rinunciare all’appuntamento negli uffici del capoluogo giudicariese. Walter Ferrazza, ingegnere con specializzazione in ambiente e territorio conseguita all’Università degli Studi di Trento, non è solo sindaco, ma titolare dell’ufficio di ingegneria che dirige con alcuni giovani collaboratori. Quindi, prima di organizzarsi per i nuovi impegni di Governo, ha voluto rispettare l’agenda del giorno. In paese, è arrivato raggiante poco dopo le 10,20, salutato con grande affetto dalla zia Maria Grazia (una sua grande estimatrice, 66 anni, una delle prime a realizzare che il nipote era uno dei nuovi sottosegretari del governo: stava navigando su internet e ha visto il suo nome dal notiziario Ansa). Ci è venuto incontro con un sorriso esplicativo di quel tumulto di emozioni che gli si stavano agitando dentro, da quando, ha dovuto prendere atto del delicato compito che l’attende. «Se sono emozionato? Beh, credo non ci sia bisogno di dirlo. Emozionato e contento. Potrò così finalmente provare ad attuare tutte quelle idee che da anni fanno parte del mio impegno politico». Quali? «Non è il momento. Oggi, posso dire solo che ho una grandissima voglia di mettermi in gioco, con grande spirito di servizio. Ma prima di esprimermi voglio realizzare quello che mi aspetta. Voglio capire il ruolo, entrare appieno nella parte, e poi allora si potrà parlare di programmi, di cose da fare, di priorità. Per ora so solo che l’Italia è una grande incognita, lo stesso governo è un’incognita. Le sfide sono importanti, quindi datemi tempo. Al mio ritorno da Roma potrò essere più preciso». Lascerà la carica di sindaco per dedicarsi interamente al nuovo ruolo? «Non credo – risponde Ferrazza –, guido l’ amministrazione due anni e mezzo, e abbiamo in ballo progetti molto importanti, più di tre milioni di opere in cantiere, quindi questa nuova opportunità non sarà sicuramente un motivo di rinuncia. Ne abbiamo parlato già questa mattina con alcuni membri di giunta, ho validi collaboratori come la vicesindaco Silvana Riccadonna, delegherò alcune competenze, ma se possibile manterrò anche la carica di sindaco di Bocenago».

É già tempo di partire. «Ora devo organizzarmi per andare a Roma dove sono atteso per il giuramento, ne parleremo al ritorno». Ci può almeno dire come sta vivendo questo momento, con chi ha parlato, quanti messaggi ha ricevuto? «Un’infinità di telefonate, la prima quella di Patrizia Ballardini, presidente della Comunità di Valle poi quella di Piergiorgio Ferrari, il suo vice. Ma è stato un chiamare interrotto di sindaci e di persone che si congratulavano. Ho parlato con tutti i sindaci della Rendena e con quasi tutti quelli della valle. Spero di poter essere davvero di grande aiuto per Bocenago, per tutta la valle e per il Trentino che amo davvero tanto». E l’Italia? «Beh quella ne ha più bisogno di tutti. Speriamo di essere davvero gli artefici di una svolta».

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