Ex Sloi, il Comune intima ai proprietari di intervenire: «Impedire la contaminazione delle acque sotterranee»
Inquinamento dell’area a valle dell’ex fabbrica, la dirigente ha firmato l’ordinanza rivolta alle sei società proprietarie del sito per attuare misure di prevenzione
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TRENTO. Il Comune di Trento ordina alle società Tim, Imt, Mit, Nilupa. Vem e Albatro, proprietarie dell’area ex Sloi di Trento Nord, sito inquinato di interesse nazionale, di intervenire per impedire che continui la contaminazione delle acque sotterranee dell’area a valle di proprietà della società Sequenza. Le sei
società proprietarie dovranno quindi attuare le necessarie misure di prevenzione e trasmettere entro 120 giorni dalla notifica del provvedimento la relativa documentazione.
Questo in sintesi il contenuto dell’ordinanza firmata ieri sera (28 agosto) dalla dirigente del servizio Sostenibilità e Transizione ecologica Paola Ricchi, che già lo scorso 17 luglio aveva avviato l’istruttoria finalizzata a individuare il responsabile della contaminazione dell’area a valle del Sin Trento Nord Ex Sloi. Accertato che la società Sloi, responsabile della contaminazione storica, è estinta ed è stata cancellata dal registro delle imprese di Roma, l’ordinanza richiama il principio secondo cui il proprietario, anche se non responsabile dell’inquinamento, è comunque tenuto a mettere in atto le necessarie misure di
prevenzione.
L’ordinanza rileva inoltre che fino a oggi i proprietari delle aree Sin non hanno posto in essere alcuna misura di contenimento della contaminazione.
L’ordinanza del Comune di Trento è stata adottata in seguito alla sentenza del 3 giugno 2024 del Consiglio di Stato che si è pronunciato sul ricorso in appello della società Sequenza chiarendo che deve essere il Comune di Trento a individuare il soggetto responsabile della contaminazione ai danni dell’area
Sequenza, esterna al Sin. Come da sentenza del Consiglio di Stato, l’ordinanza del Comune obbliga dunque i proprietari a provvedere alle misure di prevenzione, ossia a tutte quelle iniziative necessarie a contrastare o a minimizzare il rischio di danni sotto il profilo sanitario o ambientale in un futuro prossimo.
Il sito di interesse nazionale di Trento Nord è costituito da tre aree, tra cui l’area industriale dismessa ex Sloi (chiamata Comparto di via Maccani) di proprietà privata. L’attività industriale
della Società Lavorazioni Organiche Inorganiche (Sloi) è stata esercitata a partire dal 1939 e si è conclusa nel 1978 a seguito di un incendio. La produzione quasi quarantennale di piombo tetraetile ha procurato un inquinamento prevalentemente da piombo totale, piombo organico e, localmente, mercurio.