Ex Sloi, allarme nuovi insediamenti

I senza dimora ora occupano anche il terreno all’interno del muro di cinta. Timori per i fuochi notturni sull’area inquinata


di Daniele Peretti


TRENTO. C'è vita all'interno dell'area ex Sloi. Si tratta probabilmente di un nuovo insediamento di senza tetto, entrati dopo essersi aperti un varco nella chiusura provvisoria a protezione di quello che era l'ingresso della portineria che si trova a fianco del cancello principale di via Maccani. Come colonna portante del nuovo accampamento, hanno utilizzato quello che resta del muro di cinta sul lato nord dell'ex stabilimento, a ridosso dell'attuale zona commerciale. In molti li hanno visti uscire alla mattina verso le 8, sempre due alla volta e camminare tranquillamente verso la città. Il ritorno è nelle ore serali, quando l'ingresso, scarsamente illuminato, permette di non essere osservati. Ma si è intensificata anche l'attività del gruppo, che da tempo ha trovato una sistemazione al di fuori della recinzione dell'ex stabilimento. Di questi tempi, il problema principale è quello di scaldarsi ed ecco che dopo aver fatto razzia dei bancali di legno trovati nell'area commerciale di via Maccani, ma anche di tutto quanto può essere bruciato, ha dato il via al taglio degli alberi. A segnalarlo è un residente della zona che per lavoro, è già in movimento verso le tre della mattina. Pochi giorni fa, la parte iniziale di via Maccani era coperta da un fumo denso, tale che consigliava di allertare le forze dell'ordine: «L'ho fatto chiamando il 113 e mi sono sentito dire che non era competenza loro e mi hanno passato il centralino dei vigili del fuoco i quali mi hanno detto che non c'erano gli estremi per intervenire».

Ma i residenti si domandano anche se il bruciare alberi che crescono in una zona altamente inquinata possa causare problemi alla salute di chi abita in zona. Non solo: dal momento che viene bruciato tutto quanto può prendere fuoco, comunque non si tratta di fumi salubri. Preoccupa anche che il nuovo insediamento abbia preso dimora proprio sul terreno che era occupato dall'ex fabbrica, un'area che fino ad oggi non aveva minimamente interessato nemmeno quei disperati che hanno trovato una sistemazione lungo il muro di cinta, nella zona est dello stabilimento. Qui c'è un contatto diretto con un terreno inquinato sia dal piombo tetraetile che dagli scarti della sua lavorazione e si dovrebbe evitare tutto quello che può metterlo in circolazione.

L'arrivo è abbastanza recente ed il gruppo parrebbe fino ad oggi composto da cinque - sei uomini che si sono costruiti un rifugio utilizzando quel poco che è rimasto in piedi delle vecchie costruzioni. Anche in questo caso i fuochi notturni sono all'ordine del giorno e la domanda che i residenti della zona si fanno riguarda il diverso trattamento riservato dai vigili urbani al cittadino che se brucia le foglie del proprio orto viene multato e a questi senza tetto che non si sa cosa vadano a bruciare per tutta la notte. Comunque si tratta di materiale di scarto che dovrebbe esse smaltito diversamente. Evidentemente è sempre più difficile trovare materiale abbandonato tra i capannoni della zona commerciale, quindi si è dato il via al taglio della boscaglia che si trova a sud dell'area ex Sloi. Si tratta di un terreno abbandonato e quindi non c'è un danno, ma piuttosto bisogna riflettere sulla possibilità che queste piante possano sviluppare fumi tossici, alimentandosi attraverso le radici in un terreno ad alto tasso d'inquinamento.

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