Ex Manifattura, restauro spagnolo
Gara vinta da un gruppo misto romano-trentino. Progetto di Linazasoro
ROVERETO. Sarà l'architetto spagnolo José Ignacio Linazasoro a firmare il progetto di restauro della parte più pregiata dell'ex Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco. Circa 10 mila metri quadri. La gara europea, alla quale hanno partecipato in 30, è stata vinta da un gruppo misto romano-trentino composto dalla società Via Ingegneria di Roma in "coalizione" con tre imprese di progettazione trentine (Arca Engineering, Ic Srl, Studio Ing. Franco Detassis).
Il masterplan del "Progetto Manifattura" riserva ai 10 mila quadri sottoposti a risanamento conservativo un futuro di attività produttive "leggere", in pratica uffici e laboratori secondo i principi della green-economy. I vincitori, scelti con criteri di aggiudicazione che assegnavano il 70 per cento del punteggio ai criteri di qualità e il 30 per cento all'offerta economica, realizzeranno il progetto esecutivo di recupero.
«Il progetto Manifattura - spiega Gianluca Salvatori, presidente e amministratore delegato di Manifattura Domani Srl - in questi mesi ha completato l'allestimento dei primi spazi operativi, accogliendo un nucleo di imprese destinato ad ampliarsi non appena saranno disponibili ulteriori aree. La gara per il recupero dell'edificio delle "Zigherane" consentirà di offrire nuovi spazi in risposta alla domanda di insediamento che si sta manifestando. Abbiamo voluto che il primo cantiere partisse da questo edificio perché è quello che meglio interpreta e rappresenta la vocazione produttiva del progetto. Qui è nata la vecchia fabbrica. Da qui si è ampliata fino alle attuali dimensioni. Di qui riprende la sua vita».
Il confronto concorrenziale europeo si è basato sul meccanismo dell'offerta economicamente più vantaggiosa. L'aggiudicazione è avvenuta per una cifra di 391 mila 500 euro a fronte di una base d'asta di 987 mila 014 euro, quindi con un ribasso pari al 60,3 per cento. Il 70 per cento dei punti previsti dal bando sono stati assegnati in base alla qualità dell'offerta tecnica mentre l'offerta economica pesava per il 30 per cento del punteggio complessivo. «Fattore indispensabile, la qualità - afferma Salvatori - per un intervento di archeologia industriale qual è il recupero dell'edificio delle "Zigherane". L'involucro storico dovrà infatti contenere nuove funzioni che avranno bisogno di esprimersi con il linguaggio della contemporaneità, adottando materiali moderni e il massimo contenuto tecnologico possibile, ma che al tempo stesso dovranno armonizzarsi con il contesto di un bene architettonico tutelato senza disperdere fascino e "sapore" del vecchio opificio tabacchi».
Un altro elemento caratterizzante la gara è dato dal fatto che il bando richiedeva di coinvolgere nel gruppo di progettazione un giovane professionista, architetto o ingegnere, iscritto all'albo da meno di cinque anni, e inserito a pieno titolo nel team stesso, «a riprova - prosegue il presidente - di un'attenzione verso i giovani che ha trovato così una concreta applicazione». Il team di progettazione che si è aggiudicato la gara predisporrà il progetto definitivo ed esecutivo entro i primi mesi del 2012. Alla consegna del progetto farà seguito l'iter di realizzazione vera e propria dei lavori. «Si fa quindi sempre più concreta la sfida della nuova Manifattura - commenta Salvatori - destinata a diventare un polo di ricerca, innovazione e produzione nell'ambito della green economy».
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