Ex Cabot, gli operai tornano in fabbrica

Presentato il piano industriale della nuova proprietà Trea-En-Com: 2 assunzioni subito e 10 a gennaio tra gli ex dipendenti


di Marika Caumo


GRIGNO. L'avevamo lasciata il 28 febbraio 2011, mentre i cancelli venivano chiusi e gli impianti spenti definitivamente. Desolatamente vuota. La ritroviamo oggi, macchine parcheggiate nel piazzale, un nuovo nome e proprietario. L'ex Cabot riapre i battenti. Lo stabilimento della multinazionale americana che qui produceva “master black” e che un anno e mezzo fa ha deciso di chiudere a Grigno per investire all'estero, dal 6 settembre è passato di proprietà. D'ora in poi si chiamerà Trea-En-Com. Questo il nome scelto dai cinque soci, tra cui tre aziende produttive e due commerciali, lombarde e venete tutte del settore, che hanno deciso di subentrare nello stabilimento ed investire nella produzione di materiale plastico. Non il “master black”, per il quale rimane il veto di produzione imposto dalla multinazionale che solo con questa garanzia ha, infatti, lasciato i macchinari produttivi a Grigno, ma “master white” e “compound”.

A spiegare come mai la scelta è caduta su Grigno è l'amministratore delegato Alessio Carminati, bergamasco di origine, ma in Trentino dal 2002, 23 anni di esperienza alle spalle, con un passato alla General Electric ed all'Aquafil. «Due i motivi, il primo riguarda l'infrastruttura, di prim’ordine. Questa fabbrica vale più come struttura che per le macchine, quelle le fanno dappertutto. So che importanza danno le aziende americane a questo aspetto più che agli impianti, e qui abbiamo trovato standard che ci hanno stupito. Basti pensare che ci sono gli “sprinkler” (sistemi automatici antincendio, ndr) non solo in magazzino, ma anche su ogni singolo livello delle macchine». Altro elemento che ha impressionato i nuovi acquirenti sono stati gli ex dipendenti. «Fra i migliori mai trovati come preparazione e cultura», aggiunge Carminati. Due di loro sono stati assunti ieri, con contratto per sei mesi. Fanno parte di quei 14 ancora in mobilità. A loro il compito di ripulire gli impianti, e ci vorrà minimo un mese. Già perché qui si è sempre prodotto il master nero mentre ora si produrrà il bianco, ed è necessario che della polvere di carbonio che riveste i macchinari non rimanga traccia, per non compromettere la nuova produzione.

Questo dunque il primo step. Con gennaio 2013 si conta di iniziare a produrre, mettendo a contratto 10 persone. Si utilizzano i macchinari presenti, lasciati da Cabot, con l'arrivo a breve di due nuove linee ed una di laboratorio, oltre alle macchine per le campionature. Gli ordini, per iniziare, sono già in casa. «Per cominciare si produrrà per rispondere al fabbisogno dei soci, con l'obiettivo di arrivare a 5.000 tonnellate. Partiremo con i prodotti da volume, materiali semplici, facili da fare perché l'impianto si presta ed abbiamo già mercato - precisa l'ad -, poi potremmo orientarci verso altri mercati e prodotti, ma prima si fanno le elementari e poi si va all'università». Una volta a regime lo stabilimento può produrre fino a 25mila tonnellate l'anno, per un'occupazione che - non si sbilancia troppo Carminati - va dai 20 ai 50 dipendenti. Il passo successivo sarà investire in ricerca e sviluppo: è già avviata una collaborazione con l'Università di Milano e si punta anche a lavorare con Trento. A Grigno si farà produzione, ricerca e sviluppo mentre gli uffici amministrativi saranno collocati altrove, forse a Trento, più vicini ai clienti.

Di cifre Carminati preferisce non parlare per ora. I soci hanno sborsato di tasca propria. In vista una richiesta di finanziamento per nuove attività. «Ci sono stati contatti con l'assessore Olivi, c'è grande disponibilità al dialogo. Certo dobbiamo farcela perché ci crediamo, non perché veniamo aiutati», conclude l'ad. Visibilmente soddisfatti Marco Ravelli della Femca Cisl ed Alessandro Faoro, ex Rsu Cabot. "E' un po di tempo che non sentiamo dire che un'azienda riparte, in questa valle che ha sete di occupazione. Qui gli ex dipendenti hanno lavorato fino all'ultimo giorno ed hanno tanta voglia di ripartire", hanno spiegato.

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