«Entro l'estate gestiremo i treni regionali»
Pacher: puntiamo alla partnership anche per la linea del Brennero
TRENTO. Contatti continui con i vertici delle Ferrovie, per protestare contro le soppressioni di treni sulla linea del Brennero, ma soprattutto per realizzare un progetto che potrebbe consentirebbe di arginare i disservizi sulle tratte regionali. E non solo sulla ferrovia della Valsugana. «Abbiamo predisposto una possibile bozza di accordo, entro la fine dell'anno torneremo a vederci: l'obiettivo è quello di arrivare entro l'estate, in corrispondenza con il cambio di orario, ad avere un quadro molto più rassicurante». L'assessore provinciale ai trasporti Alberto Pacher ne è convinto: la partnership Provincia-Ferrovie per il trasporto locale è l'unica via per migliorare la qualità del servizio. Assessore Pacher, sui treni a lunga percorrenza però non potete intervenire. Lo facciamo sollevando il problema delle soppressioni, spiegando le conseguenze che si trovano a vivere gli utenti. Però si tratta di linee che Trenitalia gestisce senza sovvenzioni statali o regionali. Ma in passato, ad esempio, abbiamo ottenuto l'impegno a ripristinare la "Freccia argento", perché abbiamo fornito garanzie del suo utilizzo. Come sta progredendo il dialogo con le Ferrovie sul progressivo coinvolgimento della Provincia nella gestione del trasporto? È un discorso che stiamo portando avanti da mesi con i vertici sia di Trenitalia che di Rfi. Ad esempio, abbiamo già acquistato due nuovi treni per migliorare il servizio lungo la Valsugana, che resta il focus della nostra azione. Ma la partnership che intendiamo costruire potrebbe anche allargarsi alla linea del Brennero. Che ruolo rivestirà Trentino Trasporti? Da oltre un anno ha avviato un percorso che la porterà ad ottenere la certificazione di sicurezza, in sostanza l'abilitazione a gestire traffico ferroviario non solo su scartamento ridotto come la linea Trento-Malé. È un iter complesso, che si articola attraverso una rigorosa formazione del personale. Quest'anno è stato particolarmente negativo sul fronte dei disservizi. È così. Complessivamente la qualità è ben al di sotto degli standard a cui siamo abituati. Ed è avvenuto anche per problemi tutt'altro che straordinari: in estate, per dire, in Valsugana saltavano treni perché il personale era in ferie. Una situazione, diciamo così, davvero singolare. Attraverso una partnership, Trentino Trasporti potrebbe mettere a disposizione il proprio personale viaggiante, creando una sinergia che aiuterebbe a eliminare queste criticità. Vi sono altre esperienze analoghe in Italia? La questione è complessa, perché vi sono normative europee molto stringenti in materia di sicurezza. In Lombardia c'è il caso delle Ferrovie Nord, ma anche lì c'è voluto tempo. Però ci stiamo lavorando, siamo in contatto costante con i vertici delle Ferrovie: conto in un rapido assestamento di questo processo. Che cos'altro può fare la Provincia per limitare i disagi vissuti dai pendolari? L'anno scorso abbiamo introdotto il bonus: serve a far capire quanto sia importante anche per l'ente pubblico che gli indici di frequenza del trasporto rimangano all'altezza. E l'atteggiamento dei vertici di Trenitalia? Il clima è davvero collaborativo? Direi di sì. Il che non significa che la strada sia spianata. Vediamo disponibilità, anche se loro rimangono focalizzati su questioni più strutturali rispetto ai treni regionali. Lo sosteneva ieri anche il professor Bonvicini: grandi investimenti sull'alta velocità, ma totale abbandono del resto del servizio. Lo abbiamo fatto notare ai vertici delle Ferrovie. Tra l'altro, da mesi un po' tutte le Regioni stanno vivendo grossi problemi di qualità, minacciando anche di non pagare il contratto il servizio. Attraverso una partnership, potremo garantire a Trenitalia anche una certa stabilità dal punto di vista del rinnovo del contratto, che scade nel 2013. Resta il fatto che ai pendolari, più che l'alta velocità, servono treni regionali che funzionino. Da quando è iniziato il processo di aziendalizzazione, va riconosciuto al management delle Ferrovie di aver risanato una situazione che era vicina a quella di Alitalia. E di aver ottenuto risultati positivi sulla fascia alta del mercato. È il resto che dappertutto non va affatto. Ed è una situazione che urta, specie in questa fase di crisi. Tra l'altro, sui treni regionali Trenitalia è in utile proprio grazie ai contratti di servizio con le Regioni: la Provincia di Trento paga 30 milioni di euro all'anno. Per questo siamo tutti molto critici. Concretamente, il servizio potrà davvero migliorare con una partnership? Possiamo mettere in campo la nostra esperienza organizzativa. Lo scorso inverno, con 20 centimetri di neve, la linea della Valsugana si è fermata. Ma la Trento-Malé arrivava regolarmente a destinazione.
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