Emergenza migranti: i profughi saranno dirottati nei comuni
A Marco solo l'accoglienza. Martedì vertice di Dellai con i sindaci
TRENTO. Ora che le cifre sui profughi diretti in Trentino diventano via via più concrete, prende forma anche il piano di accoglienza messo in campo dalla Provincia. Un piano che - a sorpresa - non prevede l'ex polveriera di Marco come luogo di approdo definitivo dei rifugiati, ma solo come zona di passaggio prima di una redistribuzione degli stranieri nei vari comuni della provincia.
Per questo - per coinvolgere anche e soprattutto gli enti locali nella gestione dell'ospitalità dei profughi in arrivo - ieri il presidente Dellai ha scritto ai presidenti delle Comunità di Valle, al presidente del Consorzio dei Comuni, ai sindaci di Trento e Rovereto, al Commissario del Governo, Francesco Squarcina nonché agli assessori provinciali Beltrami, Rossi e Gilmozzi e al dirigente generale De Col. Ha fatto loro il punto della situazione e ha convocato un incontro di lavoro che si svolgerà martedì prossimo, 5 aprile nella sede della Provincia.
E' lo stesso presidente - in una nota diffusa ieri dopo il lungo vertice di Roma del giorno prima - a svolgere ulteriori considerazioni circa l'opera e il ruolo del Trentino nell'emergenza migranti: «I profughi che godono dello status di rifugiato, diversamente dagli stranieri che il Governo intende rimpatriare in quanto entrati illegalmente in Italia, hanno bisogno di una accoglienza pensata non in una logica di pura emergenza, bensì vista in un periodo di medio lungo termine. Questo significa che vanno pensate soluzioni e messi in campo servizi di inserimento più strutturate nella nostra comunità. Per questo prevediamo una prima accoglienza, di breve durata, in una struttura gestita dalla Protezione civile ed una progressiva ospitalità, a piccoli gruppi, nell'ambito delle varie comunità locali del Trentino».
In pratica succederà così: «I profughi - spiega il capo della protezione civile Raffaele De Col - verranno dapprima ospitati a Marco. Da qui, dopo qualche giorno, verranno dirottati in strutture pubbliche nei vari comuni della provincia dove potranno godere di sistemazioni più stabili visto che la loro permanenza in Trentino potrebbe durare a lungo e - soprattutto - visto che sono uomini che possono muoversi liberamente».
Il presidente Dellai confida «nella piena disponibilità di tutte le istituzioni dell'Autonomia trentina a condividere questo percorso, insieme alle risorse del volontariato e dell'associazionismo».
In serata, nelle redazioni dei giornali, è giunta anche una nota del centro sociale Bruno che si dice disposto ad accogliere alcuni immigrati in arrivo. I responsabili del Centro sociale, però, smentiscono: «Quella nota - spiega Stefano Bleggi - non è nostra, anche se, a certe condizioni circa un percorso di condivisione del piano di ospitalità - noi siamo comunque disponibili all'accoglienza».