Elio e le Storie Tese, imprevedibili dell'alta qualità

Auditorium strapieno di soddisfazione: musica super e allegria



TRENTO. Nemmeno un posto libero. Qualcuno in piedi, (o meglio, accomodati sulle scale). Nottata «grandi eventi» ieri all'auditorium per l'appuntamento di una folla di fans a tratti più matti e scatenati degli stessi beniamini ha sommerso di applausi fin dal primo accordo la band più assurdamente seria che il panorama nazionale abbia offerto nell'ultimo trentennio. Signori, Elio. E con lui, in un tutt'uno che è l'elegia dell'affiatamento non soltanto musicale, quelle sue Storie che sono da un trentennio Tese al cazzeggio di qualità stratosferica. Più che un gruppo, un paradigma. La dimostrazione suonante, (ma anche recitante, performante, stupideggiante quanto basta) di come e di quanto l'amicizia e la stima per le reciproche bravure possano diventare un fenomeno temporesistente e, al tempo, in continua, incredibile, evoluzione.

In teatro con un tour dal titolo intraducibilmente hard style, nel loro "perfetto stile estemporaneo" - Your Penis Tour - gli «Elii» ci hanno messo come sempre un niente a comandare a bacchetta gli umori di una platea più che mai disponibile. Un'attitudine al divertimento che gli estimatori di Elio e company hanno immagazinato come un mantra vitale, divorando quell'infinità di invenzioni musicalteatrali all'insegna di un'ironia che non è mai, ma proprio mai, fine a se stessa. Che ha, al contrario, il fine di denunciare con delicata ferocia usi, costumi e abusi nell'Italia che è pur sempre terra dei cachi. Ma Elio, Le Storie, sono soprattutto musicisti. E fanno musica. La più varia, e in imitabile surplace. Dote da grandi. Lunga vita.













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