«Ecco le ultime rockstar della foresta di Piné»
I boscaioli dell’altopiano protagonisti di un servizio su Rolling Stones per raccontare in chiave musicale l’evoluzione di un mestiere antico
BASELGA DI PINE'. E pensare che doveva essere semplicemente un servizio fotografico commissionato da una segheria trentina. Bisognava documentare il viaggio del legname dalle foreste trentine al prodotto finito, ma quando il fotografo milanese Carlo Furgeri Gilbert ha conosciuto i boscaioli dell’altopiano la vicenda ha preso tutta un'altra piega. Alla fine Marco Bernardi, i suoi fratelli (e molti altri colleghi che ogni giorno lavorano nelle foreste di Piné) sono finiti in prima pagina sulla rivista musicale Rolling Stones) come se fossero delle rockstar. Anzi li hanno chiamati proprio così: «Le ultime rock star della foresta».
Lui, Marco Bernardi, figlio di Cornelio (imprenditore storico dell'altopiano di Piné nel settore del legname) ci scherza su: «Mi hanno detto che la rivista è andata a ruba alla nostra edicola, tanto che qualcuno è andato a Pergine a comprare il giornale». Pare che Furgeri sia rimasto conquistato dal pranzo che i boscaioli trentini gli hanno offerto in malga. In quell'occasione mangiò braciole anche l'autore del reportage – lo scrittore Gianni Miraglia – che si è lasciato andare (per rispetto di questa gente, ha scritto) nonostante sia vegetariano. Di sicuro c'è che le foto delle foreste trentine hanno conquistato i redattori della rivista musicale: non capita tutti i giorni di vedere un trattore battezzato “Bin Laden” e trasformato (con catene e corna) come se fosse appena uscito dal set di “Mad Max oltre la sfera del tuono”. Quel trattore è di Cristoforo – detto Tofor – uno di quelli che ogni giorno sull'altopiano imbraccia la motosega per svolgere uno dei mestieri più duri che ancora sopravvivono nei nostri boschi. Chiaro che le macchine danno una mano: seghe infernali da 80 cavalli che prendono un tronco e lo restituiscono liscio come un fiammifero. Racconta Marco Bernardi – erede della tradizione di famiglia assieme ai fratelli Stefano e Fabio mentre il quarto fratello, Michele, si dedica a tagliare legna da ardere – che c'è anche chi si diverte a riprendere le loro “imprese” per pubblicare i video su YouTube. Mestieri antichi, che resistono, tra l'aroma della resina e il rumore dei rami che si spezzano, perché le foreste devono essere coltivate (si dice così) anche nell'era dei computer.