Doss Trento, in arrivo i profughi
Si prenderanno cura del Mausoleo e del verde. Dopo due gare deserte, l’alloggio al Centro Astalli
TRENTO. «È la soluzione voluta fortemente dal Centro Astalli e pensiamo che sia la migliore per lavorare sull’integrazione e per presidiare un’area che va controllata». Con queste parole l’assessora alle politiche sociali del Comune Mariachiara Franzoia spiega la scelta di affidare l’appartamento del custode sul Doss Trento ad alcuni rifugiati politici, attraverso il Centro Astalli, la comunità che si occupa di accompagnare i richiedenti asilo in un percorso dalla prima accoglienza all’inserimento sociale. La scelta di affidare a dei rifugiati l’alloggio e di conseguenza la cura del Doss Trento, è stata dettata dalle due gare per l’assegnazione dell’incarico andate deserte. «Ci eravamo presi l’impegno - continua l’assessore Franzoia - di trovare la più presto un custode, perché il Doss Trento può essere una situazione a rischio, visto che anche negli ultimi tempi erano state segnalate presenze sospette. Informazioni che ci erano arrivate dalla Circoscrizione Centro storico Piedicastello. Dopo le gare andate deserte, abbiamo preso contatti anche con varie associazioni, ma nessuna era interessata ad avere uno spazio in un luogo che è periferico, che non si presta a certe attività. Infine, si è fatto avanti il presidente Massimo Komatz, che ci ha comunicato di essere interessato ad utilizzare l’alloggio per ospitare due o tre rifugiati, per inserirli in un progetto lavorativo e per dare loro un’opportunità di essere autonomi».
È Stefano Canestrini, coordinatore del Centro Astalli, a spiegare come sta procedendo il progetto per alcuni profughi che hanno seguito: «Abbiamo preso contatti con il Servizio politiche sociali del Comune e con nell’assessora Franzoia abbiamo trovato un interlocutrice disponibile. Pensiamo che la scelta di dare l’alloggio del custode ad alcune persone, che hanno già ottenuto lo status di rifugiati e che vogliono mettersi alla prova per vivere in autonomia, sia un passo importante non solo per loro, ma anche per la comunità. L’appartamento sul Doss Trento è stato ristrutturato di recente e noi ci siamo presi l’impegno di arredarlo. L’alloggio sarà dato in comodato dal Comune ed in cambio i rifugiati si prenderanno cura del Mausoleo di Battisti, del prato circostante e di fare le pulizie della sala che si può affittare per determinate attività». Canestrini afferma che al momento si stanno facendo colloqui per valutare chi sia più adatto ad intraprendere l’esperienza e si dovrà anche attendere l’entrata dei profughi, perché la casa va arredata.
«Stiamo cercando di trovare mobili di recupero - precisa - aiutati anche da volontari. Pensiamo che saremo pronti all’ingresso dei nuovi ospiti dopo la metà del mese, ma ci sarà ancora occasione di parlare di questo progetto e fare capire alla popolazione come queste persone siano determinate a compiere un percorso autonomo, dopo avere passato tutte le procedure della richiesta asilo». (sa.m.)