Dopo lo sciopero della pagella, ora c’è quello della gita

Dura presa di posizione dei docenti del liceo Galilei contro le scelte politiche che penalizzano la scuola



TRENTO. Dopo lo sciopero della pagella, arriva lo sciopero della gita scolastica, quella lunga. I docenti del liceo Galilei hanno deciso nuove forme di protesta - decisamente innovative - per far capire il fortissimo disagio che vivono.

Le decisioni sono state prese una decina di giorni fa nel corso di un’assemblea. E le parole che utilizzano i docenti per esprimere il loro malessere sono dure. E parlano così di «profondo sdegno e dissenso nei confronti di scelte politiche che ancora una volta finiscono per penalizzare il mondo della scuola, settore che ha già conosciuto, anche recentemente, tagli considerevoli, e che la politica sembra trasversalmente fare oggetto di considerazioni esclusivamente economiche, senza la dovuta attenzione per il futuro delle nuove generazioni e per il fondamentale ruolo che la formazione svolge nella promozione di cittadini consapevoli e professionalmente preparati». Ma il documento dei docenti del liceo prosegue. «Anche se gli emendamenti approvati in commissione bilancio hanno annullato l’ipotesi di un risparmio raggiunto elevando l’orario di insegnamento dei docenti, con evidente sacrificio della qualità del servizio, rimangono ben vive le incognite di uno scenario che dovrebbe prevedere non meglio precisati tagli a diversi capitoli di spesa e una diffusa latitanza rispetto all’individuazione delle strade che possono progettualmente favorire la necessaria valorizzazione della scuola pubblica. In Trentino la situazione non è troppo diversa, anzi, può risultare addirittura aggravata dalle specifiche scelte in merito al personale della scuola già annunciate dal governo provinciale». Questa dunque la premesse che fanno per spiegare le ragioni delle loro decisioni.

«Noi docenti, consapevoli dell’importanza del problema, e di come esso coinvolga non esclusivamente gli insegnanti - spiegano in un documento che è stato consegnato anche ai genitori dei loro alunni - ma tutti coloro che hanno a cuore il mondo della formazione e l’universo giovanile, si impegnano a mantenersi vigili sui prossimi sviluppi delle azioni del governo, sia centrale che provinciale, esprimendo con atti concreti il proprio dissenso e chiedendo risposte e garanzie precise. Nell’immediato, si intende dare vita alle seguenti forme di protesta, individualmente condivise». E così la prima azione di protesta è quella che era già stata anticipata e riguarda la sospensione della comunicazione del profitto di metà quadrimestre alle famiglie dopo i consigli di classe di novembre, pur procedendo, come previsto, alla verifica dell’andamento didattico e dei suoi esiti individuali. La seconda è il blocco dei viaggi di istruzione di più giorni delle cosiddette «gite lunghe». Infine è stata decisa «la riduzione delle attività di coordinamento di classe alla mera presidenza delle riunioni, ove sia presente una specifica delega in tal senso da parte del dirigente scolastico».

Tre manifestazioni di dissenso che non potranno non far discutere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Trentino da raccontare: Fiorenzo, una Formula per la vita

Ovvero, quando una grande passione riesce a dare concretezza ai propri sogni. La domenica sono in centinaia gli “esperti da bar” che commentano il Gran Premio di F1, fra questi, però, mai nessuno si è sognato di costruire una propria monoposto e di portarla pure in circuito. Il nostro protagonista ci è riuscito