Dopo la grandinata la Provincia chiede aiuto a Bruxelles

Seduta straordinaria della giunta per la conta dei danni E l’assessore Mellarini incontra i produttori viti-vinicoli



ROVERETO. Cento ettari con un danno del cento per cento. Il 2012 sarà ricordato come l’annus horribilis per la produzione viti-vinicola della Vallagarina. La massiccia grandinata della notte fra venerdì e sabato scorso è stata affrontata ieri durante la seduta straordinaria della giunta provinciale. L’assessore provinciale all’agricoltura, Tiziano Mellarini, ha pure incontrato i responsabili di alcune cantine della zona, come la Vivallis e le cantine sociali di Nomi e di Isera, che hanno confermato la gravità dei danni. I vigneti di Pomarolo e Nomi hanno subito i danni maggiori. «Vedremo come sarà possibile essere vicini a queste realtà imprenditoriali - spiega il presidente Dellai - stiamo verificando come poter attivare degli aiuti anche seguendo le procedure comunitarie». La grandinata, come hanno quantificato i responsabili delle cantine, ha messo a rischio la produzione non solo nel 2012, ma probabilmente anche nella stagione 2013.

«Si parla di 100 ettari il cui danno è del 100% - spiega Mellarini - la superficie interessata ha coinvolto anche le realtà di Calliano, Besenello e Volano. Quello che oggi preoccupa fortemente i viticoltori e le realtà cooperative, soprattutto le cantine, è che ci sarà un mancato conferimento si parla di 15-18 mila quintali - per la stagione in corso e poi dovranno essere verificati i danni per le prossime annate». L’assessorato provinciale all’agricoltura sta valutando le azioni da intraprendere a sostegno del settore, vanto e immagine da export del Trentino, come l’inoltro di una notifica alla Comunità europea e l’utilizzo di strumenti come i Consorzi fidi. Per i viticoltori che svolgono attività primaria interverranno le assicurazioni - spiega ancora l’assessore Mellarini - la Provincia intende partecipare proprio per far fronte al disagio e alla gravità del momento.

La conta dei danni comunque non è ancora conclusa. Nei prossimi giorni i tecnici della Fondazione Mach di San Michele e quelli del Cosorzio di difesa antigrandine Codipra effettueranno sopralluoghi più accurati, in modo tale da quantificare i danni con più precisione. Soprattutto cercheranno di capire quanto compromesse sono state le viti dalla violenza dei chicchi di grandine. Chicchi che hanno investito anche le altre produzioni frutticole della zona, come ciliegie, mele e kiwi. (n.f.)

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