Domeniche aperte, battaglia in tribunale

Dopo il Pam, nuovo ricorso dell'Oviesse contro il Comune. E c'è anche l'Upim che ha chiuso


Chiara Bert


TRENTO. Dopo il Pam, è la volta di Oviesse e Upim. I due grandi magazzini vogliono poter tenere aperti i negozi la domenica, sfruttando le liberalizzazioni del governo Monti. Così è scattato il nuovo ricorso al Tar contro il Comune di Trento, che ha fissato il calendario delle aperture festive fissando 11 domeniche nel 2012. Con il paradosso di Upim, che in città ha appena chiuso i battenti. L'udienza è fissata per giovedì prossimo.

La prima richiesta di alzare le serrande, quella presentata dalla catena di supermercati Pam di Trento Nord, è stata per il momento respinta (la scorsa settimana) con decreto del presidente del Tar di Trento Armando Pozzi. Il Pam aveva chiesto sia l'annullamento dell'ordinanza, emessa in base alla legge provinciale Olivi sul commercio, che la sua sospensione. Secondo i legali della grande catena distributiva, infatti, la legge provinciale è in contrasto con il decreto Monti che liberalizza gli orari degli esercizi commerciali. Quindi, l'applicazione della legge provinciale produrrebbe gravi danni economici alle casse dei negozi che vogliono iniziare ad aprire la domenica. Ma il Tar non ha riscontrato l'urgenza per concedere la sospensiva e ora si attende l'udienza di merito, fissata il 9 febbraio.

Qualche giorno dopo il ricorso del Pam, in Comune ne è stato notificato un altro, promosso in questo caso dalle società Oviesse spa e Upim srl, entrambe del gruppo Coin (che ha acquisito l'Upim nel 2009). Ricorso identico a quello presentato dal Pam, e firmato dagli stessi avvocati, i legali Giorgio Roderi e Angela Turi del Foro di Milano e Maurizio Donini e Giampiero Luongo del Foro di Trento.

Negli uffici del Comune il nuovo ricorso ha destato una certa sorpresa quando al Servizio sportello imprese e cittadini hanno letto tra i ricorrenti il nome Upim. La stessa società che soltanto pochi mesi fa ha comunicato la cessazione attività del negozio di via Manci, che nei prossimi mesi lascerà il posto a un supermercato della catena Despar.

In entrambi i ricorsi, l'amministrazione cittadina ha deliberato di resistere in giudizio e ha incaricato della rappresentanza l'avvocato Angela Colpi dell'avvocatura comunale. Non resta che aspettare la prossima settimana per conoscere l'orientamento del Tar. In Veneto, dove diverse catene hanno presentato ricorsi per lo shopping domenicale (a Verona, Padova, Vicenza, Treviso e Venezia), i giudici amministrativi hanno dato loro ragione annullando le deliberazioni comunali.













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