Divide già la rete il «live@Brasile» del rock trentino
Fa discutere il progetto da 113 mila euro per la trasferta in Sudamerica
TRENTO. Animato dibattito in rete dopo la presentazione del progetto "Live @ Brasil": il un tour in Brasile, a novembre, per sette band emergenti locali. E' l'iniziativa organizzata dell'associazione Trentini nel Mondo, appena presentata, in collaborazione con la cooperativa Mercurio e il finanziamento della Provincia autonoma di Trento che ha investito 113 mila euro. Uno scambio culturale con le comunità trentine residenti in Brasile, che coinvolgerà i gruppi musicali dal 6 al 20 novembre.
E impazza la discussione pure sul web. Parlano i musicisti e si alternano critiche ed elogi su Facebook. «Spendere 113.000 euro per mandare qualche gruppo trentino in Brasile è uno spreco - rileva Marcello dell'associazione Sonà -. Il Tilt di Borgo Valsugana ha ricevuto 500 euro in due anni. E ora è chiuso. Questo è il paradosso: dall'alto arrivano iniziative faraoniche, ma non c'è nessuna cura per il territorio». Dello stesso avviso è anche Daniele degli Other World. «Non ha senso. Soprattutto in un contesto in cui il Tilt chiude, il Gatto Nero chiude, lo Snooky non permette di suonare e il Bruno potrebbe chiudere».
Ma, c'è anche chi è d'accordo.
«Se non mandavano i gruppi rock, mandavano (come ogni anno) le bande locali con ugual spesa. Quindi, meglio così - ha ribattuto Michele degli Swines -. È un premio per le band che si danno da fare, ma non riescono a emergere a causa della bassa valorizzazione. Quindi: Brasile progetto da mantenere, Trentino progetto da rivitalizzare».
A fargli eco Matteo, il batterista dei 4Stools. «Mi auguro che questa sia la prima di una serie di iniziative in Trentino. Spero che progetti mirati a dare risalto al panorama musicale arrivino anche da altre realtà».
Perciò, arrivano anche dei commenti positivi dai musicisti non compresi nella cerchia dei "magnifici sette": Anansi, The Bastard Sons of Dioniso, Bob and the apple, Felix Lalù, Gio-veNaLe, Next Point e Resando. Più le riserve, (di Bastard e Anansi) che sono Nibraforbe e Alchimia.
«Non mi convince il modo in cui hanno scelto» - scrive Nicola, cantante del gruppo (Ho)I vermi. D'accordo con lui anche Marco dei 4Stools: «Uno che è ben inserito nella scena musicale trentina può dubitare sui metodi di selezione dei gruppi. Essere chiari è un dovere per chi presenta un progetto». Un dovere che, forse, poteva essere adempiuto attraverso un contest tra le band. Un contest che, visto il carattere di progetto pilota proprio di "Live@Brasil", forse non è stato possibile fare. «Se tra le band selezionate, ci fossero stati i 4Stools o i Five Seasons sarebbe stato uguale - ha sottolineato Enrico dei Five Seasons -. È difficile rimanere obiettivi quando non si è coinvolti in una cosa che privilegia pochi». Ma c'è chi approva la cerchia dei gruppi scelti. «Ottimi. Ma magari potevano fare un contest - dice Simone, il cantante degli Swines -. Anche se io quei soldi li avrei spesi per creare possibilità di esibirsi in Trentino. Insomma, qualcosa per tutti che duri nel tempo».
Ed è evidente tra i musicisti la voglia di dare una scossa alla gestione della musica in provincia. Questa scossa la darà il progetto "Live@Brasil"? Costituirà un passo verso un maggiore riconoscimento per chi crede nella propria musica?
Ecco che ne pensa Leonardo Lanzingher: «Questa volta la provincia ha accettato di finanziare per intero un progetto presentato da giovani universitari. E' la prima volta che un ente pubblico decide di impegnarsi in questo modo nel realizzare un'iniziativa che nasce dall'impegno (gratuito) di alcuni ragazzi come noi. E' un punto di svolta: forse i politici si sono finalmente accorti che la cultura è anche giovane e non è solo bande di paese e cori degli alpini. Se questo viaggio in Brasile andrà bene, è possibile che l'opinione pubblica smetta di vedere il mondo della musica rock giovane come un mondo a sé stante che produce solo rumore e degrado. Forse chi di dovere finalmente si impegnerà di più per finanziare concerti ed eventi per i giovani».