Dimessa dall’ospedale, muore 5 ore dopo
Tione, Luisa Negrini, 76 anni, si è spenta la sera di lunedì. La procura ha aperto un fascicolo, un medico indagato. Oggi l’autopsia
TRENTO. Lunedì mattina dei forti dolori l’hanno spinta a rivolgersi all’ospedale di Tione per degli accertamenti. Dopo le visite e la terapia viene dimessa. Mancavano pochi minuti alle 15. La sera un nuovo malessere così violento da chiedere l’intervento dell’ambulanza. Che è terminato con la constatazione del decesso. Erano appena passate le 20. Luisa Negrini, 76 anni di Bologna è morta lunedì sera nella casa delle vacanze di Sant’Antonio di Mavignola, in Rendena. Una morte sulla quale la procura vuole fare chiarezza e ha così aperto un fascicolo per omicidio colposo e questa mattina sarà eseguita l’autopsia. Indagato il medico che ha firmato il decesso dell’anziana e che si è rivolto all’avvocato Mauro Bondi per la sua difesa.
Un atto dovuto per capire cosa sia successo. Questo rappresenta l’apertura di un fascicolo e la presenza di un indagato fa in modo che l’esame autoptico potrà essere seguito da un consulente di parte. Anche questo per maggiori garanzie. Un atto a tutela dei famigliari della donna (con lei in quei drammatici momenti c’erano il marito e la figlia) e anche dei sanitari che l’hanno visitata lunedì mattina.
La ricostruzione delle ultime ore di Luisa Negrini è stata fatta dagli stessi famigliari della donna ai carabinieri, intervenuti lunedì sera assieme all’ambulanza. La donna era nella casa di via Val Brenta, una casa vacanze di proprietà da anni della famiglia che vive a Bologna. Lei è un ex dipendente comunale e in questi giorni assieme al marito Gianni Borghi e alla figlia Francesca, era in Rendena. Tutto era andato per il meglio fino a lunedì mattina quando Luisa inizia a stare male. Ha dei pregressi problemi di salute e il dolore spinge la famiglia a raggiungere l’ospedale di Tione. Qui la donna viene visitata, si confronta con il personale e quindi ci sono le dimissioni con una terapia da seguire. Non sono ancora le 15 quando la famiglia lascia il nosocomio per fare ritorno a Sant’Antonio di Mavignola. Verso sera la donna ha però un peggioramento, tanto che viene dato l’allarme alla centrale unica dell’emergenza, il 112, e la risposta è l’invio del personale sanitario nella casa di via Val Brenta. Ma le condizioni di Luisa Negrini sono precipitate e poco dopo le 20 muore. Vista la ricostruzione della giornata i carabinieri di Madonna di Campiglio sento il magistrato di turno, Davide Ognibene, che decide di aprire un fascicolo per fare ulteriori accertamenti, l’autopsia, che possa fare chiarezza sulle cause della morte della donna. Domani l’incarico e quindi l’esame che darà le risposte alle tante domande. Dal canto suo anche l’Azienda sanitaria ha avviato un accertamento interno per ricostruire i fatti sui quali, vista l’indagine penale pendente, non vuole fare commenti. Se non per esprimere la vicinanza del personale alla famiglia della signora Negrini.
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