Denise e quel maledetto numero sedici

Da Predazzo ad «Affari tuoi»: ma dal pacco spuntano solo 20 cent


Claudio Libera


TRENTO. «Non so perdere ma devo accettare. Mi dispiace, tantissimo!». A caldo le parole di Denise Dellagiacoma, dopo la serata di "Affari tuoi", che l'ha vista protagonista allo scadere di settanta puntate. Con una "vittoria" di 20 centesimi che lasciano l'amaro in bocca. "Veterana" del gruppo, ha confermato che il titolo racchiude in sé una "maledizione" difficile da anestetizzare. Porta male e basta.

«E pensare che ero sicura di far bene - prosegue Denise, con oltre sessanta puntate giocate lo scorso anno e 13 questa nuova stagione del preserale condotto da Max Giusti - sentivo che era la mia serata. Per questo ho rifiutato le succulenti offerte del "dottore"». Aveva qualche numero particolare? «Uno me lo aveva dato mio papà, altri due erano i miei ma non è servito a nulla, come si è potuto vedere in trasmissione».

Nata il 22 maggio 1986 a Predazzo, Denise ha avuto altre due notevoli ribalte, sempre su RaiUno: nel 2004 e nel 2007, ambedue le volte nel concorso di bellezza più amato d'Italia. Nel 2004 il suo sogno si era infranto alle prefinali di San Benedetto del Tronto, nel 2007, aveva rappresentato la nostra regione a Salsomaggiore. Per Miss Italia. Lei allora era anche azzurra dello sci di fondo. Per le Fiamme Gialle di Predazzo, dal momento che correva per il loro Gruppo Sportivo. Poi si è trasferita a Roma ed ora è in servizio, sempre per al Guardia di Finanza, come rappresentanza al cerimoniale al Ministero degli Esteri, distaccata ai reparti speciali. Quindi in borghese.

Nella vita Denise è in procinto di laurearsi in Scienza della Comunicazione a La Sapienza (le mancano solo 5 esami). Ma il pacco numero 16 avuto in sorte non le è stato di sicuro favorevole. «Pensavo di essere fortunata al gioco - ha proseguito la bionda fiemmese - dal momento che in amore sto vivendo un periodo abbastanza contrastato; invece purtroppo non è andata come speravo. Caldamente. Mi auguro solo di non aver fatto una brutta figura».













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