Dellai con Casini e Lorenzin, triade centrista che guarda al Pd
L’ex governatore lavora alla lista che dovrebbe rafforzare la coalizione in campo moderato Ma con la concorrenza a sinistra di Mdp, il centrosinistra autonomista rischia anche in Trentino
TRENTO. L’obiettivo è costruire un’alleanza a tre nei collegi del Rosatellum, una coalizione che consenta al Pd di allargare i propri consensi dopo che la spinta propulsiva renziana del Pd a vocazione maggioritaria si è arrestata: da un lato Campo Progressista di Pisapia assieme ai Verdi e ai radicali di Emma Bonino, dall’altra l’area centrista popolare.
A tessere la tela Matteo Renzi ha chiamato Piero Fassino, che nei giorni scorsi è stato a Trento, per parlare con tutta la vasta galassia che sta a sinistra del Pd, e Lorenzo Guerini per dialogare soprattutto con l’area di centro.
E se a sinistra il dialogo arranca, e con Mdp di Bersani e D’Alema le strade sembrano irrimediabilmente divise, al centro si lavora alacremente e un ruolo in questa costruzione se lo sta ritagliando Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera di Democrazia Solidale che - raccontano le cronache romane - sarebbe impegnato insieme a Pierferdinando Casini (attualmente presidente della commissione d’inchiesta sulle banche) e alla ministra della salute, l’alfaniana Beatrice Lorenzin, a realizzare la lista centrista.
Dellai (ad oggi quasi sicuro candidato alla Camera) ha incontrato negli ultimi giorni sia Fassino che Guerini, in una girandola di riunioni che si susseguono e che lo hanno richiamato a Roma anche lunedì, facendo saltare un incontro programmato in casa Upt.
Quella che appare ormai certa è la rottura a sinistra con Mdp. «Le rese dei conti portano macerie», ha ammonito l’ex segretario Dem Walter Veltroni, ma il suo appello pare caduto nel vuoto. Nei collegi uninominali previsti dalla nuova legge elettorale (il Rosatellum) si andrà dunque ad uno scontro tra il centrosinistra coalizzato attorno al Pd renziano, e la nuova «cosa rossa» di Bersani e D’Alema con Sinistra Italiana e Possibile di Civati, che nell’assemblea del 2 dicembre dovrebbe incoronare leader il presidente del Senato Piero Grasso.
Una spaccatura che potrebbe risultare decisiva per favorire gli altri due schieramenti, il centrodestra e il Movimento 5 Stelle ai danni del Pd. Una proiezione elaborata da YouTrend/Agi mostra le due diverse situazioni che si verificherebbero a seconda che il centrosinistra si presenti unito o diviso per quanto riguarda l’attribuzione dei collegi alla Camera. Effetti ci sarebbero anche in Trentino, che pure in entrambi i casi emerge come «isola» in un Nord con il centrodestra in netto vantaggio. Se il Pd si presentasse alleato con Mdp, il centrosinistra risulta in vantaggio di oltre il 10% rispetto agli altri due schieramenti. Ma se Pd e Mdp andranno divisi, ciascuno con il proprio candidato, il vantaggio del centrosinistra si ridurrebbe tra il 5 e il 10%, un margine sotto la soglia di sicurezza.