Dalle ovitrappole al larvicida: ecco come Trento combatte contro la zanzara tigre
Dalla disinfestazione dei tombini a quella dei parchi e del cimitero. Ma serve anche l’attenzione del cittadino ad evitare ristagni di acqua
TRENTO. E’ dal 2009 che la zanzara tigre ha iniziato a presentarsi con regolarità nel fondovalle di Trento; con l'anno 2018 vi è stato un netto cambiamento per quanto riguarda gli ambiti territoriali soggetti agli interventi di disinfestazione e le nuove modalità di monitoraggio.
Il Comune di Trento, in condivisione con Muse ed Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, ha elaborato un nuovo piano di interventi prendendo spunto dalle “Linee guida per il controllo della zanzara tigre in Provincia di Trento”.
Il protocollo prevede che fin dall'inizio del mese di maggio vengano avviate, tramite la società Novareti, attività sistematiche di disinfestazione di tombini/caditoie a mezzo di larvicida microbiologico nelle aree e strade pubbliche nell'ambito dei centri abitati del fondovalle: tali attività proseguono fino a settembre con cadenza di 3 settimane nei mesi di giugno-luglio-agosto e di 5 settimane nei mesi di maggio e settembre.
Inoltre il Servizio Gestione Strade e parchi assicura analoghe operazioni di disinfestazione nei parchi e aree verdi ricadenti nell'ambito cittadino e il Servizio Funerario cura le aree del cimitero di Trento.
I tratti delle rogge a cielo aperto del fondovalle sono invece trattati, sempre con prodotto larvicida, dal Consorzio di Bonifica.
Per quanto riguarda le attività di monitoraggio, necessario al fine di controllare il grado di infestazione e le dinamiche di espansione dell'insetto e per poter approntare nel modo più opportuno gli interventi di disinfestazione, all'inizio di giugno sono state posizionate a cura del Muse le ovitrappole.
Il progetto dal 2018 è stato integrato con l'aggiunta di alcune trappole anche per insetti adulti. Inoltre a partire dallo stesso anno l'attività comprende anche il progetto denominato "Citizen Science", che comporta la volontaria collaborazione con alcuni cittadini sensibilizzati che ospitano sulla loro proprietà le ovitrappole con l'obiettivo di monitorare l'espansione della zanzara tigre nei sobborghi e in zone sopra i 600 metri di quota, ove la sua presenza non era stata ancora segnalata se non in maniera occasionale.
L'utilizzo di adulticidi non produce risultati selettivi poiché agisce su tutti gli insetti presenti e crea danno sia alla biodiversità che ai preziosi insetti impollinatori: esso viene quindi concordato con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari solo nei casi di emergenza sanitaria o in casi particolarmente problematici.
La zanzara tigre si moltiplica da fine aprile a settembre; le sue uova sono molto resistenti ed in grado di superare le temperature rigide dell’inverno per poi schiudersi nei periodi più favorevoli. La zanzara tigre ha scarse capacità di spostamento in forma autonoma, le sue larve si sviluppano in piccole raccolte di acqua stagnante o a lento deflusso come tombini, caditoie, griglie di raccolta di acque piovane, piccoli contenitori, sottovasi, innaffiatoi.