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Dal calcio al palco della Filo a “Noi per l’Isc-cia” tra le case batte forte il cuore del volontariato

Pergine. Ischia è una piccola frazione, che però è sempre riuscita a generare attorno a sé uno spirito di aggregazione spiccato, in alcuni casi sorprendente. Pensiamo al Gruppo Sportivo Ischia che da...



Pergine. Ischia è una piccola frazione, che però è sempre riuscita a generare attorno a sé uno spirito di aggregazione spiccato, in alcuni casi sorprendente. Pensiamo al Gruppo Sportivo Ischia che da anni riesce ad animare un settore giovanile numerosissimo (un centinaio di bambini) e che è stato recentemente protagonista della fusione con l’Oltrefersina Calcio in Alta Valsugana Calcio. Pensiamo al Circolo Culturale Filodrammatico di Ischia, che quest’anno fra l’altro celebra il suo quarantesimo di attività e che è sempre riuscito a tenere viva la passione per il teatro all’interno del paese, con l’aiuto e il sostegno di molte persone provenienti da fuori paese. Pensiamo all’associazione Don Giovanni Angeli che gestisce la scuola materna di Ischia, raccogliendo ed alimentando ancora oggi i frutti del lascito che permise di realizzare la scuola d’infanzia. Pensiamo al Gruppo Donne, la cui creatività artistica consente di sostenere missionari in tante parti del mondo.

E poi, fenomeno più recente, pensiamo all’associazione “Noi per l’Is-cia”, che anima la sagra del paese e tante iniziative che si svolgono (svolgevano) durante l’anno. Molte persone si sono avvicinate a questo sodalizio, trovando in esso una naturale sponda per potersi integrare nella vita comunitaria del paese. Fra l’altro si sta pensando di fare qualcosa di simbolico la prima domenica di agosto: al mattino ci sarà la messa celebrata all’aperto al parco, forse ci sarà qualcosa da mangiare (confezionato) a pranzo e quindi nel pomeriggio o alla sera la presentazione del libro dell’Associazione culturale Forte delle Benne, realizzato in collaborazione con l’associazione “Noi per l’Is-cia” e con l’associazione Pescatori Rivieraschi, “Pesca e pescatori al lago di Caldonazzo”, di Adriano Bortolini, Roberto D’Amato e Nirvana Martinelli. G.F.













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