«Dai vitalizi un fondo gestito dal volontariato»

Associazione in pressing sulla politica: «Via alla legge di iniziativa popolare». E oggi in Ufficio di presidenza sarà battaglia sull’età pensionabile dei consiglieri


di Chiara Bert


TRENTO. «La prossima settimana partirà l’iter per la legge di iniziativa popolare sui costi della politica». Dal palco del Teatro Sociale, aprendo gli Stati generali delle Acli trentine, il presidente Fausto Gardumi conferma il percorso sollecitato dai circoli. L’avvertimento alla politica è chiaro: niente melina sui vitalizi, vi staremo addosso. «Ma se la politica saprà elaborare una soluzione equa che pone rimedio alle maxi-liquidazioni, noi ci fermeremo». Al consiglio regionale chiamato a riformare la legge del 2012 le Acli avanzano un’altra richiesta: i milioni che torneranno nelle casse pubbliche dal taglio ai vitalizi vadano in un fondo pubblico per il welfare e la solidarietà, gestito dalle istituzioni insieme alle associazioni e alle realtà del terzo settore che si occupano di volontariato. «Quei soldi devono andare a chi ha bisogno - incalza Gardumi - e le associazioni possono indicare le strade più efficaci». Come sul lavoro, anche nella lotta alla povertà le Acli rivendicano un protagonismo. Perché per essere «comunità di cura» le istituzioni non bastano, serve un’alleanza di tutta la società, cooperazione, imprenditori, sindacato, credito, scuola. Tanto più nel pieno della crisi della politica, ricorda Gardumi: «Al protagonismo popolare si preferisce la rabbia silenziosa dell’astensione, la protesta si trasforma in rassegnazione». Il presidente denuncia «un preoccupante scadimento etico delle classi dirigenti», «il problema dei privilegi e della corsa alle poltrone». E tuttavia, insiste, la crisi è più profonda e investe il sistema della rappresentanza: «I cittadini non si sentono rappresentati da partiti che sempre di più si propongono come cartelli elettorali svuotati di valori». La distanza dalla politica si misura anche dall’applauso alle parole di Aldo Bonomi: «È finita l’era in cui si fa il presidente delle Acli e poi si arriva in parlamento».

Intanto oggi la politica torna in campo sul tema caldo dei vitalizi. Il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer presenterà all’Ufficio di presidenza una bozza di disegno di legge. Dall’ultima riunione dei capigruppo sono emerse alcune linee condivise: tagli progressivi sulle attualizzazioni (dal 16 al 49%) in base all’età dei consiglieri, importo del vitalizio decurtato del 20%, restituzione totale per chi non ha maturato l’età per beneficiare dei vitalizi. Ma proprio l’età pensionabile dei consiglieri resta un nodo da sciogliere: la proposta della giunta regionale prevede 66 anni, per adeguare la condizioni dei consiglieri a quella di tutti i lavoratori. Moltrer si è detto a favore, ma parte della Svp preme perché si scelga una soluzione più soft e progressiva come per i parlamentari (65 anni con una legislatura), 60 con due). In Ufficio di presidenza siedono per la Svp il vice Thomas Widmann, Florian Mussner e Veronika Stirner Brantsch. Oggi la prima conta.













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