Dagli uscieri ai dirigenti, ecco tutte le retribuzioni
Nell'elenco ci sono (ben pagati grazie alle ore straordinarie) anche quattro autisti
TRENTO. In cima alla classifica ci sono i medici primari seguiti dai dirigenti generali della provincia a circa 150 mila euro lordi all’anno. A chiudere ecco invece i 786 collaboratori scolastici (in pratica i bidelli) che assieme a un centinaio di addetti ai servizi ausiliari (comunemente detti uscieri) devono accontentarsi di 22 mila euro lordi all’anno. Gli stipendi dei dipendenti pubblici trentini che fanno riferimento alla galassia provinciali sono compresi fra questi estremi, con i cinque giornalisti dell’ufficio stampa della giunta provinciale che - con la qualifica di caporedattori - svettano nella parte alta dell’elenco, doppiando i quattro avvocati della provincia, con uno stipendio superiore ai medici ospedalieri e ai piloti di elicottero. I dati si riferiscono al 2014 e sono stati diffusi dalla provincia e dall’azienda sanitaria, come previsto dalle normative sulla trasparenza. Le cifre che riportiamo nella tabella sono gli importi medi annui delle principali posizioni contrattuali (l’elenco non è completo) e generalmente - per effetto di alcune voci che entrano nella busta paga di alcuni dipendenti e che rientrano quindi nel calcolo della media - possono risultare superiori rispetto a quanto percepito dalla maggior parte dei lavoratori appartenenti alle categorie interessate.
I dirigenti della scuola prendono meno dei colleghi degli enti locali, mentre la paga di un insegnante di scuola media o superiore- variabile in base all’anzianità - è più o meno sovrapponibile a quella di un funzionario laureato al servizio degli enti locali. Con il vantaggio però dei lunghi periodi di ferie legati al calendario scolastico.
Scorrendo l’elenco si scopre che nell’elenco (che ricordiamo, è aggiornato al 2014 ed è l’ultimo disponibile) figurano ancora quattro autisti di rappresentanza. Due di queste posizioni sono in realtà ad esaurimento, ma lo stipendio, per effetto delle ore di lavoro straordinario e dell’indennità di rischio, è di tutto rispetto: 43 mila euro lordi all’anno sono infatti più di 2 mila euro netti al mese.
Orientarsi nella giungla di qualifiche di vigili del fuoco e forestali non è facile, ma dall’elenco risulta che i pompieri portano a casa una busta paga più sostanziosa rispetto ai colleghi delle foreste. Il nuovo contratto porterà per tutti un magro aumento: il 3 per cento dopo 7 anni di blocco. Ma con una consolazione che di questi tempi non è certo trascurabile: il posto fisso. (a.s.)