Da oggi in Provincia niente più ferie pagate
I primi effetti della spending review sui contratti a termine. Fedrigotti: «Vedremo il da farsi»
TRENTO. Primi effetti della “spending review” anche in Provincia. Le ferie non godute e le ore di recupero accumulate dai lavoratori a termine, alla cessazione del rapporto contrattuale, non verranno più pagate. Una doccia fredda per chi già vive la dura condizione di precario. La Provincia autonoma pensa a come “ammorbidire” la norma. «Fino ad oggi - commenta il dirigente generale del dipartimento Organizzazione, personale e affari generali, Silvio Fedrigotti - la situazione era completamente diversa. Chi lavorava in base ad un contratto a termine e non andava in ferie, al termine del rapporto, se le vedeva liquidate in busta paga e lo stesso valeva per i permessi. Appena il decreto sulla spending review diventerà legge, la Provincia non potrà che adeguarsi». Se in passato quindi tra il lavoratore e l’ente pubblico si realizzava una sorta di mutuo scambio, il dipendente a termine assicurava la sua presenza costante per tutta la durata del contratto e al termine otteneva la liquidazione delle ferie e dei permessi, con la legge nazionale, rimarrà a bocca asciutta. «Stiamo cercando una soluzione - commenta il dirigente provinciale - l’orientamento prevalente è quello di consentire anche ai dipendenti a termine di usufruire delle ferie. In fin dei conti si tratta di un diritto riconosciuto dalla Costituzione». Riguardo ai recuperi invece c’è confusione perché la legge nazionale non entra nello specifico.
«La disciplina - spiega Fedrigotti - non è chiara, perché parla di ferie e permessi. Le ore di recupero per un verso si possono considerare ore straordinarie lavorate e per il verso opposto permessi da godere». Prima di decidere il da farsi, la Provincia attenderà l’interpretazione della norma da parte dello Stato. «Ancora - conclude il dirigente - non abbiamo preso alcuna decisione. Dobbiamo attendere la prossima settimana, quando il decreto verrà convertito e capire quale orientamento arriva dai vertici nazionali. Poi dovremo adeguarci, ma cercheremo per quanto ci sarà possibile di andare incontro anche ai lavoratori a termine». Un’altra batosta ai precari.
(sil.sia.)
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