i dati

Cure odontoiatriche, 6 milioni per 24 dentisti

Kaswalder del Patt lavora a un disegno di legge per il ritorno all’assistenza di tipo indiretto



TRENTO. L’assistenza odontoiatrica e maxillo facciale costa alla Provincia 13 milioni di euro l’anno. Di questi, la metà (oltre 6 milioni) va ai 24 studi convenzionati cui oggi è affidata l’assistenza odontoiatrica diretta, l’altra metà serve a coprire le spese sostenute dagli ospedali di Trento e Borgo. «La gestione dei 24 studi appare del tutto fuori controllo», secondo Walter Kaswalder (Patt), che sta predisponendo un disegno di legge per il ritorno al sistema indiretto.

In sede di question time, Kaswalder ha chiesto notizie su stato del settore, spese complessive dell’assistenza diretta e a chi vengano destinate con particolare riferimento ai pazienti di minore età.

Articolata la risposta dell’assessora Borgonovo Re: nel 2014 l’assistenza odontoiatrica è stata garantita in forma diretta da 24 studi privati, oltre che dalle strutture dell’Azienda sanitaria. Complessivamente sono state erogate 146.075 prestazioni con un andamento progressivo crescente dal 2011 ad oggi. 69.673 sono state le prestazioni svolte dagli ambulatori convenzionati. L’attività erogata dall’azienda nell’ospedale di Trento e di Borgo prendono in carico esclusivamente l’ortodonzia per disabili e patologie gravi, la chirurgia orale e le urgenze. Il 44% sono state le strutture dell’azienda sanitaria che hanno preso in carico pazienti di età tra compresa tra 0 e 18 anni, 11.496 le persone seguite nelle strutture convenzionate delle quali i soggetti minori di 18 anni sono state il 51,83%. L’assessora ha concluso osservando che si stanno attendendo le informazioni sullo stato dell’arte della legge 22 dalla Commissione per la valutazione delle leggi, attiva da questa legislatura. Su queste basi sarà quindi possibile esprimere valutazioni complessive ed apportare eventuali correttivi.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza