Cultura, Sanzeno capitale Ma a Cles non ci stanno
Dopo l’accordo con la Provincia (200.000 euro l’anno) Luchini alza la voce: «Noi 7.000 abitanti, loro sono 348. E non hanno neppure una scuola...»
CLES. Val di Non, ma la cultura dove va? Se lo chiede in una riflessione ad alta voce l'assessore alla cultura del Comune di Cles, Roberto Luchini, dopo aver appreso dalla stampa della firma del protocollo d'intenti (ma anche operativo visto che è legato ad un budget annuale di 200.000 euro per tre anni, una bella somma di questi tempi) tra Provincia, Comunità di valle e Comune di Sanzeno per casa de Gentili, centro culturale di valle.
«A Sanzeno, 348 abitanti, possono brindare, ma noi qua a Cles sulla riva di fronte del lago di Santa Giustina guardiamo via perplessi. Non sapevamo che c’era in ballo il titolo di capitale, ci accontentiamo che Cles rimanga almeno capoluogo, se non altro in virtù dei suoi 7000 abitanti, ai quali vedremo di offrire delle occasioni di accrescimento culturale nonostante tutti i limiti che abbiamo»m scrive Luchini. E prosegue. «Sono tempi di crisi, ristrettezze economiche per tutti nel privato e nel pubblico, tra poco la prima rata dell’Imu. Un amministratore comunale, in un paese come Cles, capoluogo della Val di Non, si trova a far fronte a mille richieste. Ci sono aspettative più o meno legittime, ma anche necessità non rimandabili per evitare il degrado. I Comuni non devono esser lasciati soli: c’è la Comunità di Valle rinfrancata dal recente referendum e la Provincia che riesce a resistere alle pressioni statali, sventolando la bandiera dell’Autonomia. Ma poi un giorno c'è un brusco risveglio: un titolo importante sul giornale annuncia “in Val di Non Sanzeno capitale della cultura! E’ vero, c’era da aspettarselo; sono due anni che in ogni occasione, infatti, l’assessore provinciale (Franco Panizza ndr) continua a nominare Casa de Gentili e a sottolinearne le potenzialità infinite. Però, in nome della conclamata rete, in nome dello sbandierato coinvolgimento, a Cles era lecito attendersi che qualche notizia arrivasse», afferma.
Intanto nella nuova “capitale” della cultura hanno già cominciato alla grande e da Trento è subito arrivata una qualificata delegazione a presentare l’ultimo numero della rivista “Studi Trentini”. «Noi più modestamente qui a Cles, nel nostro Palazzo Assessorile, abbiamo realizzato la mostra “La scuola si presenta” coinvolgendo tutti: l’asilo nido, tre scuole dell’infanzia, l’Istituto Comprensivo con elementari e medie, il centro di formazione professionale Enaip, l’Università Popolare Trentina, l’Istituto Tecnico Pilati, il Liceo Scientifico Russell. Niente super protocolli e nemmeno squilli di trombe provinciali solo l’entusiasmo di dirigenti, insegnanti e dei ragazzi: sono loro le nostre risorse. A Sanzeno, invece purtroppo, non c’è neanche una scuola», conclude Luchini, non senza una vena di amarezza.
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