«Cultura, basta soldi agli amici»
Il Pdl attacca l'assessore Maestri. In aula il nuovo regolamento sui contributi
TRENTO. «Non si può scegliere la ditta A o B per amicizia politica, per capriccio o per conoscenza. C'è un assessorato che sperpera risorse pubbliche in modo del tutto discrezionale». Dal Pdl parte un nuovo pesante attacco all'assessore alla cultura Lucia Maestri mentre in aula approda il regolamento sui contributi alle associazioni. «Vogliamo premiare qualità e innovazione», spiega l'assessore.
Sono queste, insieme al merito, le parole del nuovo corso presentato da Lucia Maestri. «L'attuale regolamento - ha spiegato ieri sera in consiglio - è nato nel 1993 in un contesto completamente diverso da quello di oggi, in cui c'era bisogno di incoraggiare l'attività culturale delle associazioni». Oggi l'esigenza è diversa ed è quella di selezionare iniziative e attività culturali «con criteri il più possibile oggettivi», complice anche il calo di risorse pubbliche a disposizione. Basta dunque dare piccoli contributi a quasi tutti, l'idea è di finanziare meno progetti ma più forti; di premiare le associazioni che fanno squadra, che producono eventi e che coinvolgono i giovani; di utilizzare lo strumento dei bandi per creare competizione. Spazio all'innovazione e alle compagnie sperimentali piuttosto che alle filodrammatiche, «già finanziate dalla Provincia con contributi molto importanti», ha ricordato l'assessore. Novità apprezzate dal presidente della commissione cultura Paolo Zanlucchi (Udc).
Il budget a disposizione del Comune è di soli 100 mila euro all'anno, per una media di 70-75 associazioni finanziate. «Un importo assolutamente non congruo per il numero di associazioni di volontariato cittadine e sproporzionato rispetto alle cifre per realtà come il Centro S.Chiara (1 milione di euro di finanziamento all'anno) e la Galleria Civica (420 mila euro)», ha obiettato nel suo intervento il consigliere Manfred de Eccher (Pdl). «Con un sacrificio di queste realtà si potrebbero aumentare del 50% i fondi per le associazioni». Sotto accusa anche l'aumento eccessivo dei criteri inseriti nella delibera (12), che secondo de Eccher «avrebbero l'effetto di indebolire gli indirizzi del consiglio, finendo per dare maggiore discrezionalità alla giunta». E proprio sulla discrezionalità delle spese dell'assessorato alla cultura è partito l'attacco del capogruppo Pdl Nicola Giuliano. Una censura non nuova, ha ricordato lo stesso Giuliano, nei confronti dell'assessore Maestri: «Negli atti dei dirigenti troviamo sistematici riferimenti a indicazioni da parte dell'assessore, si tratti di affidamenti di incarichi o servizi piuttosto che della scelta di contraenti. Questo è un problema politico. Non si può scegliere una ditta piuttosto che un'altra sulla base di amicizia politica o conoscenza. Serve una svolta, occorre fare delle scelte sulla base di preventivi, in modo trasparente. La realtà di oggi è ben diversa da quella che ci viene proposta nel nuovo regolamento». Il Pdl ha presentato 6 emendamenti: tra le richieste quella di erogare i contributi sulla base di «indirizzi specifici» approvati dal consiglio comunale entro il 1º ottobre di ogni anno. Giorgio Manuali (Insieme per Trento) ha annunciato il suo voto favorevole ma ha avvertito: «È scandaloso che Trento debba lesinare i contributi alle associazioni quando la Provincia concede 300 mila euro ai giovani cinesi».
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