Cuccioli uccisi a bastonate, indagato un sessantenne 

Chiusa l’inchiesta. Solo uno dei quattro cagnolini si era salvato dai colpi ripresi per caso da una fototrappola posizionata a Malosco. Ora la parola passa alla difesa dell’uomo



Trento. Si sono chiuse le indagini della procura per la brutale uccisione a martellate tre cuccioli di cane appena nati. Quando erano stati trovati avevano ancora il cordone ombelicale attaccato e solo uno dei piccoli, il quarto della cucciolata, ricoverato alla Zoolife, la clinica veterinaria a Mezzolombardo, è sopravvissuto. A dover rispondere di uccisione di animale un sessante noneso che si è affidato all’avvocato Andrea de Bertolini. Il caso aveva fatto molto scalpore anche per il modo in cui i cuccioli erano stati uccisi: a bastonate. Ad incastrare il sessantenne le immagini di una fototrappola che avrebbe ripreso quanto avvenuto. Fototrappola di cui l’uomo non sapeva nulla.

Il ritrovamento

L’episodio risale ai giorni di prima dello scorso Ferragosto. I cuccioli erano stati abbandonati a bordo strada nella zona di Malosco, frazione di Borgo d’Anaunia, in Alta Val di Non e del ritrovamento erano stati immediatamente informati gli agenti della polizia locale dell’Alta val di Non e quelli della Forestale. Le prime attenzioni erano state rivolte ai cuccioli nella speranza di poterli salvare. Alla fine, come detto, solo uno è sopravvissuto ed è stato curato alla clinica veterinaria di Mezzolombardo. Curato non solo dal personale ma anche da Viola una splendida dalmata che è diventata la mamma adottiva del nuovo arrivato.

La procura

Di quanto successo era stata immediatamente avvertito il sostituto procuratore di turno, Maria Colpani, che aveva disposto una serie di accertamenti sia per individuare l’autore del gesto sia per avere la certezza che la morte dei cuccioli fosse stata provocata da mano umana. Accertamenti che si sono protratti per diverse settimane fino ad arrivare all’avviso di conclusione delle indagini che è stato comunicato all’unico indagato.

La difesa

Ora l’avvocato de Bertolini ha il tempo tecnico per depositare le memorie del proprio assistito ma non vuole anticipare quelle che potranno essere le sue decisioni. Quindi la palla passerà di nuovo alla procura che potrò portare all’attenzione del gip o la richiesta di archiviazione oppure quella di rinvio a giudizio del sessantenne.

La parte civile

L’associazione animalista Pan-Eppaa, il cui storico presidente Adriano Pellegrini abita in val di Non, nell’immediatezza dei fatti, aveva annunciato la decisione di costituirsi parte civile in un ipotizzabile processo, se le verifiche confermeranno che la morte dei cuccioli è avvenuta in modo cruento. «Abbiamo già dato mandato al nostro avvocato Francesco Saverio Dalba in questo senso, a fronte di questo fatto orribile» spiegava in agosto addolorato e indignato Pellegrini.













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