Costi della politica Piovono proposte ma l’accordo non c’è
A Palazzo Thun si dibatte ancora e tutto slitta di sette giorni Circoscrizioni, il Pd chiede un ripensamento del loro ruolo
TRENTO. Se finora c’erano sul tavolo solo le proposte di Pd e Upt, in parte convergenti, martedì sera in riunione di maggioranza ne sono piovute una trentina. Ognuno dei consiglieri, o quasi, aveva in testa la sua ricetta per ridurre i costi della politica di Palazzo Thun, ma con ricette tutte diverse l’una dall’altra è difficile che dal forno esca un dolce ben fatto. Se di dolce si tratta, perché la questione ha più il sapore di una pillola amara che bisogna mandare giù sotto la spinta dell’opinione pubblica, anche se è indigesta. Alla fine l’accordo sui correttivi da apportare nelle circoscrizioni e anche sul taglio del numero dei consiglieri comunali sembrano dietro l’angolo ma concretamente siamo ancora al nulla di fatto. Tutto rinviato. Ed è caduto nel vuoto l’invito rivolto alla maggioranza dal sindaco Alessandro Andreatta a “dare un segnale”: sull’ipotesi di metter mano ai gettoni di chi siede nelle commissioni di Palazzo Thun si è preferito sorvolare.
Nell’incontro di martedì sono state dedicate un paio d’ore a dibattere. Il primo a prendere la parola è stato l’assessore al decentramento Renato Tomasi: «Abbiamo messo le basi per alcuni ragionamenti: la riduzione dei consiglieri comunali, portata avanti da Pegoretti ma sottoscritta da gran parte della maggioranza, da 50 membri a 35 e di quelli circoscrizionali da 194 a 150. Quest’ultimo è il risultato del tavolo di lavoro da me presieduto, che ha anche convenuto sul non pagare i gettoni nelle commissioni circoscrizionali». Altri punti su cui si era raggiunta un’intesa era che un consigliere possa candidarsi solo in una circoscrizione e non possa subentrare con zero voti. «La previsione è di ridurre la spesa da 227 a 87 mila euro di gettoni solo per le circoscrizioni. Ogni consigliere andrebbe a prendere 48 euro al mese: i rimborsi per benzina e telefono, punto e basta. Una somma simbolica».
Il dibattito che è seguito ha dato sfogo alla “creatività” dei consiglieri comunali. «Su trenta persone ci sono trenta idee diverse e ora bisogna trovare delle convergenze, anche se c'è un’intesa sostanziale. Per questo tutto è stato aggiornato a lunedì prossimo». Tra le proposte, accorpare le circoscrizioni, snellire la burocrazia, rendere il servizio dei consiglieri totalmente gratuito. Una grande varietà.
Nel confronto dell’altra sera, il Pd ha proposto che si agisca in tre direzioni: la prima, approvare le proposte emerse dalla commissione di maggioranza sulle circoscrizioni, possibilmente prima dell'estate; la seconda, fare pressione sul consiglio regionale perché sia ridotto il numero dei consiglieri; la terza, lavorare a una riforma strutturale delle circoscrizioni, che contempli un ripensamento profondo del loro ruolo e del modello organizzativo. Finora tutti si sono detti d’accordo sul fatto che esse si fondano sulla partecipazione, ma nessuno ha elaborato una proposta organica.
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