Coronavirus, il sindaco di Trento: "Abbiamo 2200 positivi: necessario intervenire"
Chiuse le casette del brulè dopo gli assembramenti di sabato: "Una decisione inevitabile" (foto di Daniele Mosna / agenzia Panato)
TRENTO. Il Comune di Trento ha disposto il divieto di vendita per asporto di caldarroste e vin brulè in tutto il centro storico della città. L'ordinanza comunale è stata firmata dal sindaco Franco Ianeselli per fronteggiare l'emergenza sanitaria e dopo gli assembramenti di sabato. La sanzione amministrativa varia da 400 a mille euro e la sospensione dell'attività fino a 30 giorni.
Il sindaco spiega: «A fronte di 600 tamponi molecolari di cittadini positivi al Covid, ce ne risultano altri 1600 positivi all'antigenico. Se in una città di 110 mila abitanti contiamo 2200 persone che hanno il virus dobbiamo per forza intervenire, senza attendere altri giorni o settimane».
La chiusura delle casette - continua Ianeselli - «non è stata presa a cuore leggero, ho parlato con i gestori, sono imprenditori con dei dipendenti, ma vedendo quello che è accaduto sabato era inevitabile. É vero che lunedì (oggi) entra in vigore l'ordinanza provinciale che dispone il divieto di consumare cibi e bevande all'aperto ma comunque il mantenimento di queste casette sarebbe stato complicato. Forse si poteva dire che queste strutture sarebbero state legate solo all'asporto ma avrebbe prodotto solo la necessità di ulteriori controlli, non certo facili, con i vigili che avrebbero dovuto seguire le persone».