Controllo di vicinato, progetto da copiare
TRENTO. È stata ancora la sicurezza al centro della commissione politiche sociali comunali, che prende lo spunto dalle mozioni firmate dalla Lega per quanto riguarda gli incontri sulla sicurezza nei...
TRENTO. È stata ancora la sicurezza al centro della commissione politiche sociali comunali, che prende lo spunto dalle mozioni firmate dalla Lega per quanto riguarda gli incontri sulla sicurezza nei quartieri e dei 5S sulla sicurezza urbana. Protagonista dell’incontro è stata Antonella Chiavalin, che ha riferito dell’esperienza in Veneto di Controllo del vicinato. Un’iniziativa che in Veneto ha preso piede in decine di Comuni e che ha avuto risultati molto positivi. La vicepresidente dell’Associazione nazionale Controllo di Vicinato, nonché presidente dell’Associazione per il Veneto, ha parlato dell’organizzazione di un gruppo di volontari, una sorta di “angeli di quartiere” che si prendono cura dei beni immateriali, ovvero delle persone, ma anche degli animali.
Un’esperienza che può essere associata a quella dei Beni comuni che sta avendo grande riscontro anche a Trento, ma che si preoccupa di segnalare situazioni di disagio, di microcriminalità, di solitudini. «Questa la differenza - spiega il presidente della commissione politiche sociali, Michele Brugnara - con le ronde: si tratta di individuare un coordinatore del Controllo di vicinato che tiene i rapporti con la polizia municipale e che si dà delle regole precise. In questo modo si tratta di un’iniziativa dal basso, ma che crea reti di comunità tra gli abitanti di un quartiere, l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine. Quello che conta non è tanto l’azione di controllo, ma la sua valenza sociale, che innesca rapporti virtuosi».
All’incontro erano presenti anche i presidenti delle circoscrizioni Armando Stefani (Argentario) e Maria Grazia Zorzi (San Giuseppe Santa Chiara). Ora la commissione dovrà tradurre le informazioni apprese in un documento da sottoporre al consiglio. (sa.m.)