Contributi per chi fa il «mammo»

Previsti anche incentivi per le aziende in cui le donne fanno carriera



TRENTO. Interventi a favore di donne, papà e categorie svantaggiate. La giunta provinciale nella seduta di venerdì ha approvato i criteri di politica del lavoro e ci sono molte novità di stampo nordeuropeo. Tra le scelte più innovative, ce n'è una che mira a favorire la carriera delle donne nelle aziende private.

Si stabilisce che l'Agenzia del lavoro può concedere contributi per un importo fino a 2.600 euro per due anni per la progressione di carriera delle donne dipendenti con contratto a tempo determinato. Sempre l'Agenzia del lavoro può concedere contributi per ogni assunzione con contratto a tempo indeterminato di disoccupate in mansioni di elevato contenuto professionale. Anche in questo caso, il contributo può essere di 2.600 euro per due anni. Il contributo passa poi a 4 mila euro per due anni se le donne vengono assunte in settori in cui sono sottorappresentate.

Le nuove direttive, però, prevedono anche misure a favore dei papà. Al fine di ridurre lo sbilanciamento del carico di cura dei figli che adesso grava soprattutto sulle donne, sono previste delle misure che favoriscono il congedo parentale. Ai padri che lo richiedono in alternativa alla madre lavoratrice, è riconosciuto un sostegno economico pari al 30 per cento della retribuzione entro il massimale di 900 euro al mese per un massimo di 4 mesi. Il sostegno economico è aumentato al 40 per cento nel caso di richiesta del congedo parentale a partire dal settimo mese. I contributi, però, non sono cumulabili con quelli analoghi previsti dalla legislazione provinciale.

Tra le novità anche tutta una serie di agevolazioni che vanno a chi assume soggetti deboli o svantaggiati. Tra questi soggetti ci sono gli iscritti alle liste di mobilità, i cassa integrati, i disoccupati da più di 12 mesi, le donne con più di 30 anni e inattive da almeno 24 mesi, i giovani fino a 29 anni disoccupati da più di nove mesi, le persone con più di 50 anni che vengano assunte a tempo indeterminato. I contributi per chi assume queste categorie vanno da un minimo di 2 mila a un massimo di 6 mila euro.

I sindacati, unitariamente, esprimono grande soddisfazione: «Il piano di politica del lavoro contiene molte e diverse opportunità per rendere maggiormente equo e dinamico il mercato del lavoro provinciale», dicono con una nota i segretari di Cgil, Cisl e Uil.  Paolo Burli, Lorenzo Pomini ed Ermanno Monari spiegano: «Tutti gli strumenti, a partire dal forte investimento sulle politiche attive del lavoro, sono stati progettati in funzione della prossima attuazione della delega alla Provincia in materia di ammortizzatori sociali. Oltre a prevedere incentivi per le assunzioni e per il mantenimento dei posti di lavoro a rischio, sostenendo per esempio i contratti di solidarietà, il piano punta sulla qualificazione dei servizi per l'impiego e la formazione di occupati, disoccupati e sospesi».













Scuola & Ricerca

In primo piano