Conti in rosso, Cedis commissariato
Il consorzio affidato a Maurizio Postal. L’assessore Panizza: «C’era troppo squilibrio tra investimenti e liquidità»
STORO. Solo poco più di due anni fa il Cedis (Consorzio Elettrico di Storo) lanciava la sfida delle fibre ottiche per rendere la Valle del Chiese all’avanguardia nella navigazione veloce, creando pure una rete di telefonia «chiusa» dove gli abbonati come con skype, si chiamano senza bolletta. Insomma, sembrava che il Cedis fosse lanciato in investimenti lungimiranti, con risultati entusiasmanti.
Ora, la doccia fredda: ieri un laconico comunicato della Provincia ha annunciato il commissariamento del Consorzio elettrico guidato da Mauro Ferretti, alla guida della cooperativa da otto anni (alla terza riconferma) e per via della quale aveva dovuto rinunciare alla carica di consigliere provinciale, perché dichiarato incompatibile.
Che nell’aria ci fosse qualche problema di bilancio, non era un mistero, nonostante il vicepresidente Renzo Zocchi abbia affermato che una decisione simile al Cedis non se la aspettavano proprio (vedi box a fianco, ndr.). Dal canto suo, il presidente Ferretti, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni. Ma vediamo i motivi di questa decisione, analoga a precedenti clamorosi come il caso della Lavis: la richiesta del commissariamento, come prevede il regolamento della Federazione trentina della Cooperazione, viene fatta dalla Divisione vigilanza in base alla revisione biennale, che ha ritenuto che i conti non fossero a posto. La richiesta è stata accolta dalla giunta provinciale, che ha provveduto a nominare commissario Maurizio Postal ( presidente dell’ordine dei commercialisti e già assessore al bilancio del Comune di Trento), affiancandogli come vice commissario Dario Ravagni (direttore del Ceis di Stenico). Il commissario ora, come primo provvedimento, dovrà decidere se convocare l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci, indetta per il 25 maggio (i 2.500 associati tra Storo, Bondone, Tiarno di Sopra e di Sotto e Bezzecca erano chiamati ad approvare la proposta di trasformare la E-Cedis, della quale il Cedis è proprietario al 100% delle quote, in una spa).
Se da parte dei vertici del Cedis, ieri le bocche erano cucite, dal canto suo l’assessore provinciale competente, Franco Panizza, si è preoccupato prima di tutto di non creare allarmismi: «Si tratta di una decisione precauzionale - ha affermato - in base alla richiesta dei revisori, che hanno segnalato una situazione finanziaria in sofferenza. Niente di irrecuperabile, spero che il commissario risolva le cose entro tre mesi, ma quando ci sono segnali di squilibrio tra gli investimenti e la liquidità, diventa obbligatorio prendere delle contromisure. Ripeto, la situazione non è preoccupante, non ci sono né illeciti, né indagini in corso. Il patrimonio è solido e non ci sono problemi a pagare le quote ai soci, ma in una situazione come quella attuale, esporsi troppo è un rischio e abbiamo deciso come Provincia un monitoraggio più stretto dei bilanci». Anche il presidente Diego Schelfi è prudente: «Siamo convinti – ha commentato - che con il contributo dei commissari, autorevoli e competenti, la cooperativa saprà risolvere i problemi che hanno determinato il provvedimento, e nessun danno o pregiudizio sarà a carico della comunità o dei soci. La Federazione sottolinea che la richiesta di commissariamento è stata presa «allo scopo di tutelare i soci e garantire la continuità aziendale».