«Congelate» le aggregazioni di medici di base

Trento. «In merito al ricorso contro l’Aggregazione funzionale dei medici di Trento sud vogliamo esprimere il nostro appoggio al dirigente generale dell’azienda sanitaria, Paolo Bordon» ha detto ieri...



Trento. «In merito al ricorso contro l’Aggregazione funzionale dei medici di Trento sud vogliamo esprimere il nostro appoggio al dirigente generale dell’azienda sanitaria, Paolo Bordon» ha detto ieri l’assessora alla salute Stefania Segnana. Che poi ha sottolineato: «Le Aft dei medici di base nascono per garantire servizi più ampi sul territorio ai cittadini. Nella situazione in cui siamo risulterebbero un valido appoggio per risolvere i problemi che i cittadini lamentano sempre più nei reparti di pronto soccorso. Ma la sentenza (e l’appoggio del sindacato alla sentenza) compromettono le già preoccupanti criticità di cui si lamentano i cittadini» ha concluso l’assessora.

Il ricorso

La notizia l’abbiamo pubblicata sul Trentino di ieri: il giudice del lavoro Giorgio Flaim ha accolto il ricorso di tre medici che non avevano accettato l’aggregazione imposta d’ufficio dall’azienda sanitaria nel maxi ambulatorio di Trento sud. Sulla base di questa sentenza il medico Nicola Paoli, segretario provinciale della Cisl medici, ha rivendicato le motivazioni che hanno portato i medici aderenti alla sua sigla sindacale a scioperare nelle giornate del 31 gennaio e del 1° febbraio contro l’impostazione dell’azienda sanitaria nella creazione della Aft di viale Verona. Una proposta che in realtà aveva anche più ampie motivazioni contrattuali.

Cosa succede ora?

«In realtà la sentenza, al di là della decisione del giudice, ci dà anche motivi di soddisfazione» ha detto ieri il direttore generale dell’azienda sanitaria, Paolo Bordon. «Il documento ci è stato notificato nelle scorse ore, ora ci prenderemo il tempo di analizzarlo nei dettagli per capire che effetto avrà sulla nostra organizzazione e soprattutto per valutare l’opportunità di presentare (o meno) ricorso. Certo il fatto che la programmazione sanitaria passi per le aule del tribunale non è una bella cosa» ha detto ancora Bordon. Di sicuro il percorso verso la diffusione delle Aft sul territorio provinciale - in seguito alla sentenza -si fa molto più complicata. E si fa quindi più distante nel tempo la creazione dei servizi sanitari territoriali che dovrebbero - secondo gli obiettivi di Provincia e azienda sanitaria – sollevare i reparti di pronto soccorso dagli accessi impropri, ma dovrebbero anche far fronte alle nuove esigenze di una popolazione sempre più anziana.

L’attacco politico

Sul tema è intervenuto il consigliere del M5s, Filippo Degasperi: «Di questa telenovela cambiano i protagonisti, ma non l’esito finale. Dal poco al nulla della passata amministrazione provinciale a quella odierna, tra un susseguirsi di eventi infausti, i centri di servizio operanti h24, operanti non lo sono ancora. E chissà se mai lo diventeranno».













Scuola & Ricerca

In primo piano